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CALCIO: LA PREVISIONE

Idris: «La Cremo si salverà grazie al black power»

Il parere dello storico personaggio tv ed esperto di calcio emergente: «I grigiorossi un esempio di antirazzismo, dovrebbero fare da testimonial»

Fabrizio Barbieri

Email:

fbarbieri@laprovinciacr.it

11 Agosto 2022 - 15:22

Idris: «La Cremo si salverà grazie al black power»

Idris Sanneh

CREMONA - «La Cremonese dovrebbe essere portata come esempio di squadra antirazzista. Dovrebbe diventare una società testimonial, visto che in serie A c’è qualche presidente che critica i giocatori africani...». Idris Sanneh è sempre sorridente, ma le sue parole sanno spesso essere taglienti. Giornalista, storico volto della tv e grande tifoso juventino, è un esperto di calcio africano. Nato in Senegal, da genitori gambiani, guarda la rosa della Cremonese e sorride: «Bravi, otto giocatori africani o di origine africana sono un gruppo solido che porterà i grigiorossi alla salvezza. Il nostro è un continente pieno di problemi, ma anche di risorse. Ci sono tanti giovani talenti e vedere così tante nazioni rappresentate in una sola realtà è molto bello».

Sono otto i calciatori grigiorossi provenienti dall’Africa. Tre dalla Nigeria, due dal Senegal, uno dal Ghana, uno dal Camerun e uno dal Congo.
«Il calcio del futuro è quello africano. La Cremonese ci ha visto giusto. Prima o poi arriverà anche una vittoria clamorosa di un mondiale. Ci siamo vicini. A Cremona avete avuto tanti giocatori importanti africani, da Job a Mensah, passando a Rafia nello scorso anno. Nel mondo del calcio le cose sono cambiate e nel nostro territorio ci sono talenti pazzeschi che hanno qualità tecniche e fisiche impressionanti. Arrivando nel calcio europeo poi c’è il definitivo salto di qualità dal punto di vista tattico. Non solo, ci sono ragazzi di seconda generazione che sono nati qua in Europa e ormai masticano il calcio organizzato mantenendo però la caratteristiche delle loro origini».

Scelte lungimiranti quindi?
«Sì, la proprietà è stata super. Perché si deve lavorare in questo modo, abbattendo le frontiere e affossando il razzismo. La Cremonese, lo ripeto, è un esempio bellissimo. La questione De Laurentiis con le sue dichiarazioni invece mi ha amareggiato. Il presidente del Napoli ha mancato di rispetto a tutti quegli atleti che hanno il sacrosanto diritto di poter tornare a casa a disputare la Coppa d’Africa. Succede per i sudamericani la stessa cosa. Ogni tanto servirebbe pensare prima di dire certe cose».

Spesso nei paesi più poveri c’è tanta speculazione sui ragazzi considerati «promesse».
«È una grande verità. C’è una rete di procuratori, pseudoprocuratori, scout, agenti che sfruttano la povertà delle famiglie per fare soldi. Soprattutto dalla Francia e dal Belgio arrivano. Vedono dei ragazzi interessanti, vanno dai loro genitori e li convincono a fare carte false per poterli seguire e mandarli in giro per il mondo a provare. Le stesse famiglie cercano di sfruttare la cosa, si arriva al punto di falsificare documenti con nomi ed età per rendere più appetibile il proprio figlio ai club europei. La Fifa ha comunque provato a bloccare questo movimento impedendo ai ragazzi fino ai 17 anni di lasciare il proprio paese. Poi si sa, c’è sempre qualche sotterfugio per poter aggirare le regole... Anche io da giovane sono stato un calciatore interessante, ma la mia famiglia ha voluto che studiassi e non ho fatto carriera».

Il livello medio dei ragazzi africani nei loro paesi?
«È alto. Molto alto. Serve solo avere pazienza. Certo, servirebbero più opportunità per poter giocare e allenarsi con strutture all’altezza».

Delle varie nazioni africane, quale la più forte?
«Cambia spesso. Prima c’era il Ghana, poi la Nigeria, poi il Camerun, ora il Senegal credo che non abbia rivali. È una nazione che produce tantissimi giocatori, soprattutto difensori. I migliori finiscono in Inghilterra, Francia e Italia, quelli meno bravi in Arabia Saudita».

I giocatori che preferisce?
«Mendy è un fenomenale portiere. Al Chelsea è considerato un fenomeno. Poi c’è Sadio Mané ora al Bayern che fa impazzire ogni difesa».

Nei prossimi mondiali potrebbe vincere una squadra africana?
«Non esageriamo. Siamo vicini, ma non ancora così vicini. Io vedo favorita l’Argentina, ma anche la Francia. Mi spiace molto che non ci sia l’Italia. È un vero peccato. Ma credo che questo Paese abbia bisogno di fare un passo avanti. C’è ancora troppo razzismo e alla fine certe situazioni si pagano anche a livello di risultati».

Le piace la Cremonese?
«Dicono che il Monza possa arrivare al decimo posto. Io dico che anche la Cremonese ha lo stesso potenziale. Verrò allo Zini a fare il tifo, lo prometto».

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