CALCIO
13 Gennaio 2022 - 08:44
Tutta la delusione a fine gara di Harris e di capitan Poeta
CREMONA - Se per tornare a riassaporare l’inebriante e corroborante gusto del successo è stato necessario attendere una interminabile ed estenuante striscia lunga ben una settantina di giorni (minuto più, minuto meno), alla Vanoli Basket sono bastate solo 78 ore per ripiombare nell’incubo che la attanaglia ormai da buona parte della prima fase di campionato. Lo si diceva proprio in prossimità della palla a due, parlando con gli amici-colleghi con i quali ci si trova a bordo campo: non sarà comunque facile, ma quando ricapita di affrontare una squadra tosta come Trieste priva di due delle sue pedine più importanti, ovvero Banks e Fernandez, e del tecnico Ciani? Eh già, impossibile non approfittare di una occasione così ghiotta. E invece...
Invece la Vanoli, sicuramente stanca per il doppio impegno ravvicinato dopo lo stop causa covid, è ricaduta in tutte le sue contraddizioni, non riuscendo mai a prendere in mano le redini del gioco, ed anzi dovendo spesso rincorrere gli avversari che non sono certo stati lì a piangersi addosso per le assenze pesanti. Tutt’altro, i giuliani dell’ex Fabio Mian hanno giocato la loro partita senza strafare, ma tenendo sempre in soggezione i padroni di casa. I quali, se domenica scorsa contro Sassari hanno fatto un passo in avanti in fatto di ricostruzione degli equilibri di squadra (pur senza l’infortunato Miller), ieri sera con Trieste ne hanno fatti due indietro, gettando al vento una vittoria che era ampiamente alla portata e che avrebbe riportato serenità in tutto l’ambiente, permettendo di staccare - anche se di poco - quel fondo della classifica che sta diventando un blocco psicologico mastodontico.
L’aggressività e la determinazione messe in campo contro i sardi (che ieri sera hanno dominato il recupero in trasferta con la Fortitudo Bologna), sono svanite in maniera abbastanza incomprensibile. Perché forse non è chiaro a tutti, nel gruppo squadra, ma quest’anno c’è da sudarsela e non poco la salvezza. Le avversarie in questo momento più in difficoltà (la Fortitudo e Varese) non stanno comunque a guardare, stanno cercando di mettere rimedio in corsa alla situazione deficitaria e non va assolutamente sottovalutato nessun indizio. Al momento la Vanoli può ancora fare leva sul vantaggio (relativo) del confronto diretto vinto all’andata con entrambe, ma è evidente che coach Galbiati e il suo staff devono assolutamente trovare la chiave di volta per dare davvero un segnale al campionato che questa Vanoli può raggiungere l’obiettivo prefissato. Nel commentare il dopo-Sassari abbiamo sperato che finalmente i biancoblu avessero finalmente svoltato la stagione, purtroppo non è così. Ed è enorme l’amaro che rimane in bocca per una sconfitta come quella di ieri sera, meritata ma assolutamente evitabile.
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