L'ANALISI
28 Agosto 2020 - 07:53
Lo Stadio Zini di Cremona
CREMONA (28 agosto 2020) - L’indiscrezione circolava da qualche giorno e il governatore lombardo, Attilio Fontana, l’ha sostanzialmente confermata ieri mattina, a margine della presentazione del Gran Premio di Monza che si terrà domenica 6 settembre: la Regione vuole riaprire gli stadi. E vorrebbe farlo, ovviamente rispettando un preciso protocollo di sicurezza da elaborare con il comitato scientifico, al 25 per cento della capienza. È partito dal Gran Premio, Fontana: «Rappresenta la prova per la nostra ripresa. Un grande evento sportivo è la strada giusta per dimostrare la voglia di ritornare ad una normalità. Dobbiamo acquisire la consapevolezza che con questo virus dobbiamo convivere».
Per arrivare agli eventi sportivi in generale e agli stadi: «Finché non ci sarà un vaccino dobbiamo avere chiaro quali sono i limiti che non dobbiamo superare, ma è indispensabile tornare a vivere. Per questo siamo al lavoro per una parziale riapertura al pubblico degli eventi sportivi: ci stiamo impegnando per consentire agli appassionati di assistere alle partite. Ci stiamo confrontando con il nostro Cts affinché avvenga con tutte le cautele del caso e nella massima sicurezza».
La strada intrapresa, pur ancora tutta da definire, è dunque quella che porta alla riapertura. Ma cosa ne pensano le società professionistiche cremonesi? Sono pronte? Attrezzate? Hanno impianti adeguati? Le risposte sono articolate. E ancora prudenti. Abbiamo sentito i dirigenti di Cremonese, Pergolettese, Vanoli e Vbc Casalmaggiore.
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