L'ANALISI
25 Febbraio 2019 - 19:24
MILANO - La forza dell’ironia, dell’autoironia, del trovare il sorriso in ogni cosa e di non prendersi troppo sul serio: Gianluca Vialli riesce a trovare una battuta per tutto, anche per quel tumore che ora fa meno paura. «A proposito del cancro voglio dire che sto bene. Non è stato facile ma questo periodo mi ha insegnato molto. Mi sto preparando anche meglio di quando giocavo a calcio, quindi credo che dovrete sopportarmi ancora a lungo». Vialli lo annuncia mentre gli viene conferito il premio 'Il bello del calcio' dedicato a Giacinto Facchetti, durante il Candido Day della Gazzetta dello Sport. «Accetto con umiltà e orgoglio questo premio. Pensavo di non meritarlo - racconta ironico - poi ho visto che lo hanno dato anche a Zola e allora... So come è andata la scelta, siete stati lì con i foglietti a decidere e avete detto: diamolo a Vialli quest’anno perché magari l’anno prossimo sarà troppo tardì». E invece Vialli potrebbe decidere anche di accettare la proposta del presidente della Figc Gabriele Gravina e diventare capo spedizione della Nazionale. «Può essere una prospettiva, ringrazio Gravina. Sono orgoglioso, un ruolo
prestigioso che va fatto con responsabilità. Ho chiesto del tempo per riflettere, ragionamenti che sto facendo con la famiglia. Sarebbe fantastico prendermi cura ancora di Roberto» ha detto Vialli commentando la proposta al fianco del ct Roberto Mancini.
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