L'ANALISI
29 Giugno 2018 - 10:41
TARRAGONA (Spagna) - Un gran gara per Fausto Eseosa Desalu che, in batteria dei 200 ai Giochi del Mediterraneo e con il vento oltre il limite (+2,6), ferma il cronometro a 20"25. Un soffio beffardo - visto che finora l’anemometro di Tarragona non era mai andato sopra il consentito sul rettilineo - che ha impedito a Desalu di realizzare il record personale Ora si guarda con fiducia alla finale di venerdì 29 giugno alle 20.15. Solo Pietro Mennea ha corso più velocemente tra gli italiani, in ogni condizione.
Il 24enne delle Fiamme Gialle, 20"31 di personal best e cresciuto sulla pista di Casalmaggiore sotto la guida di Giangiacomo Contini, corre in ottava corsia però esce molto bene dalla curva. Poi si distende, dopo aver ingaggiato un duello a distanza con il francese Mickael-Meba Zeze che è in seconda corsia e viene nettamente battuto (20"52). Nella seconda batteria si qualifica anche Davide Manenti, terzo in 20.59 (+1.3) mentre la vittoria è del turco Ramil Guliyev, campione mondiale in carica, che controlla con il ginocchio sinistro fasciato e si impone in 20"50.
“Sto diventando l’uomo del vento - scherza Desalu che l’anno scorso a Trieste aveva vinto gli Assoluti in un 20"32 appena ventoso (+2.2) -, forse ora devo andare a cercare su internet i 10 modi per tenere a bada Eolo! A parte le battute, ero in ottava corsia e non avevo una grandissima visuale. Il clima della gara, però, mi sembrava buono e ci ho provato. Il crono sul display mi ha fatto sgranare gli occhi, peccato che l’anemometro abbia detto altro. Mi sento pronto per un crono del genere anche in condizioni normali. Vediamo cosa salterà fuori in finale”.
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