L'ANALISI
14 Gennaio 2018 - 15:26
CREMONA - Doveva essere la terza vittoria consecutiva, possibilmente da tre punti, si è trasformata in una sconfitta sanguinosa, l'ennesima maturata al tie break (25-19; 19-25; 19-25; 25-22; 10-15: tutti persi i tie break giocati quest'anno), che scombina i piani di rimonta di una Pomì che, ancora una volta, nel momento della verità si rivela fragile come non dovrebbe più essere. Le ottime sensazioni destate dalla vittoria con Scandicci e nell'agevole affermazione su Sneek vengono di fatto cancellate da una sconfitta inescusabile patita tra le mura amiche contro una formazione che ha recuperato in extremis due elementi e che occupa una posizione di classifica di poco inferiore a quella della Pomì. Forse la salvezza non è in pericolo, ma prima di fare voli pindarici sulla griglia playoff sarà meglio guardarsi nuovamente le spalle e rimettersi a pedalare. Mercoledì a Monza impegno dal coefficiente di difficoltà elevato per capire se sarà riscatto immediato o nuovo stato di crisi.
Le prime novità le riserva coach Stefano Micoli che recupera in extremis sia Malagurski che Cardullo potendo così schierare Sylla e Acosta in posto quattro con Strunjak e Popovic al centro; Lucchi, ancora orfano di Maret Grothues (si parla ora di borsite al gomito sinistro), conferma il sestetto di partenza delle vittorie con Scandicci e Sneek.
1 set - Cardullo dimostra subito di essere in ottima forma con ricezioni e difese d'autore mentre Lucchi ordina la ricezione a due escludendo Martinez dagli incombenti di seconda linea. Le rosa non sono impeccabili in fase di cambio palla ma tengono discretamente in correlazione muro-difesa e con gli errori ospiti provano a tenere le redini del set sull'8-5. Bergamo fatica a limitare gli errori ma la Pomì non ne approfitta a dovere rendendo il favore e mantenendo le orobiche in partita aldilà dei propri meriti per il 13-10. Micoli ferma i giochi sul 15-10 temendo l'allungo irrimediabile ma non ottiene l'effetto sperato tanto che il tocco beffardo di Starcevic lo obbliga alla replica sul 19-13. Zago si trasforma in Re Mida per dare l'ultima spallata al set trascinando la Pomì sino al 22-14 e nemmeno l'ingresso di Marcon per Acosta sembra cambiare un finale già scritto. Lucchi non vuole correre rischi e dopo qualche errore ferma i giochi sul 23-18 ma al rientro Martinez chiude il discorso sul 25-19.
2 set - il rientro in campo è traumatico per Casalmaggiore che si riscopre fallosa ben oltre il consentito, trova spesso l'errore od il muro avversario ed è presto lontana sul 5-1 ospite. Qualche buona soluzione avvicina la Pomì (4-6) ma Bergamo prova a mantenersi avanti con i colpi di Sylla e con un video check decisamente sospetto sul servizio si Zago. La Pomì passa dal possibile 10-11 al 9-13 di Malagurski che convince Lucchi a fermare i giochi. La reazione delle rosa tarda ad arrivare mentre Malinov giostra a piacimento i propri attaccanti e mantiene lontano Bergamo sull'11-16. Casalmaggiore fatica in cambio palla e non consegna mai palle giocabili in ricostruzione; a queste premesse il rientro diventa una chimera con la Foppapedretti sempre fuori portata. Il divario si dilata e solo un moto d'orgoglio nel finale di set costringe Micoli al time out sul 19-23, poco prima che Bergamo pareggi i conti con il muro del 19-25.
3 set - Malinov continua a punire i ritardi e le letture del muro di Casalmaggiore ricucendo in un amen il vantaggio iniziale della Pomì sino al sorpasso sulla ricostruzione di Sylla per il 6-7. Il cambio palla della Pomì diventa a tratti imbarazzante mentre Bergamo prova la fuga sul 7-10 ma, fortuna per le padrone di casa, bastano due ricezioni decenti a Lo Bianco per innescare i centrali e mantenere viva Casalmaggiore sul 10-12. Certo pensare di andare avanti solo con i centrali è utopistico e quando anche la fortuna volta le spalle a Sirressi e socie ecco che due aces di Bergamo valgono il 12-16 del time out Lucchi. Guerra rileva una pessima Martinez ma la panchina deve esaurire i time out sul 13-19 in pieno stato di crisi. In campo si vedono le macerie della Pomì efficace vista con Scandicci, Sneek e nel primo set ed anche la gestione dalla panchina non cambia il pessimo andamento di un set che solo in maniera estemporanea Casalmaggiore prova a rimettere in discussione sul 19-22 del time out ospite. Al rientro tre errori consecutivi spediscono Bergamo meritatamente sul 2-1 sul 19-25.
4 set - lo spauracchio di una sconfitta inescusabile sembra rianimare Stevanovic e compagne che partono di slancio nel quarto parziale con il 6-1 del time out Micoli e dell'ingresso di Battista per Malagurski. Proprio la neo-entrata spara un paio di cannonate che impediscono la fuga definitiva di Casalmaggiore (9-7) che ci mette anche del proprio per tenere a contatto una Foppapedretti che, senza strafare, si trova sempre a portata sul 14-13 del time out Lucchi. Il finale si trasforma in un punto a punto estenuante nel quale la Pomì beneficia di un paio di gentili omaggi delle orobiche per tenersi avanti di un break (19-17) prima di rendere il favore per il nuovo aggancio a quota 19. L'ace di Stevanovic sembra spingere definitivamente al tie break la contesa sul 22-20 del time out Micoli ed infatti tanto basta alla Pomì per rendersi irraggiungibile e chiudere sul 25-22 e guadagnarsi l'ennesimo tie break.
Tie Break - la parola tie break sembra già uno spauracchio per la Pomì (sempre sconfitta al quinto) con Zago che si consegna al muro orobico e propizia il 4-1 ospite. Starcevic prova a ricucire ma è la solita Pomì in versione tie break, spuntata in attacco e disordinata in correlazione muro-difesa con Bergamo che ringrazia ed incassa il cambio campo sul 4-8. Martinez spinge la Pomì sino al 7-9 ma due difese mostruose di Sylla e Cardullo impediscono alle padrone di casa di avvicinarsi ulteriormente lanciando Bergamo sul 7-11 del secondo time out Lucchi. Bergamo mantiene le distanze, la Pomì non fa nulla per rimediare e finisce ko sul 10-15.
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