L'ANALISI
25 Marzo 2017 - 12:43
Una delle tante occasioni della Cremonese
CREMONA - Finisce 1 a 1 tra Cremonese e Pontedera, l'Alessandria vince in casa e allunga a +6 in classifica sui grigiorossi. Una partita non bella, nonostante il vantaggio iniziale di Brighenti, al quale i toscani hanno replicato quasi subito.
Nella ripresa, un palo clamoroso di Santini ha fatto venire i brividi alla squadra di Tesser, prima del forcing finale con tante occasioni, due traverse (una di Maiorino e una clamorosa di Brighenti). Speranze di evitare i playoff ormai striminzite.
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LA PARTITA IN PILLOLE
CREMONA - Attilio Tesser non è mai venuto a lamentarsi e non intende farlo nemmeno ora. Oggi la Cremonese affronterà allo Zini al Pontedera (ore 14,30) e tutti penseranno a pochi, decisivi dettagli. Prima di tutto che occorrono i tre punti per riscattare il ko di Pistoia, in secondo luogo che la corsa sull’Alessandria possa sempre riservare una svolta o comunque restare aperta. Di sicuro, una delle prime cose che balzeranno all’occhio sarà la formazione grigiorossa. Mancano sicuramente Lucchini, Porcari e Ferretti ma la squadra grigiorossa non è al top, qualche problema di formazione c’è. Nel senso di uomini nel loro ruolo naturale. «Pesce è rimasto fermo i primi due giorni di lavoro ma ha ripreso, pur con qualche fitta che lo perseguita al costato. Abbiamo altri problemi, ma farò il punto poco prima della gara. Qualche cambiamento potrebbe esserci. Ad esempio ho scelto di dare spazio ancora a Stanco perché utile in questo tipo di gara». Non si sbottona più di tanto Tesser sulla formazione, segno che ci sono ruoli ancora scoperti su cui non c’è ancora una soluzione. «Ma niente paura, il messaggio che voglio dare io è positivo, perché non importa chi gioca o se siamo in emergenza, quello che conta è la risposta del gruppo. Come esempio porto quello di Riccardo Galli che inaspettatamente si è ritrovato titolare facendosi vedere pronto. Lo spirito del gruppo deve essere questo: saper rendere nulle le difficoltà». Oltre alle difficoltà legate alla formazione, ci sono quelle che porrà il Pontedera. «Penso che il concetto che tutte le gare siano battaglie sia stato recepito. In tutti i gironi di Lega Pro le squadre di vertice fanno fatica e le sorprese sono ovunque. In questa fase finale non si parla più di gioco ma di aggressività, di battaglia e lo abbiamo visto sia a Pistoia, sia altrove. Sta a noi portare la gara dal lato nostro, con grinta e soprattutto con serenità, fondamentale per non cadere in errori e peggiorare la situazione». Allo Zini arriva un Pontedera in cerca di sicura salvezza con un calendario costellato di big. «Loro sono sempre stati a metà classifica, sono una squadra equilibrata e dinamica, con marcature a uomo feroci in tutte le zone del campo. Il dinamismo è la loro qualità, sono un avversario scorbutico, con qualche qualità tecnica». A proposito di non commettere errori, la Cremonese trascina ancora qualche problema. Vedi il secondo gol incassato a Pistoia. «Quello in effetti è stato un grande errore, una disattenzione grossa su cui abbiamo lavorato molto in settimana. Per migliorare sulle palle in uscita in cui è facile perdere le marcature. Errori che nascono solo dalla concentrazione a mio avviso, non perché non sappiamo che posizioni tenere. Al di là del gol però non posso dimenticare che abbiamo avuto parecchie occasioni per segnare. Andare sotto è un problema, così come rincorrere l’Alessandria. Inseguire è sempre più difficile. Nessuno ci sta ad andare sotto, parlo sempre di concentrazione e di cattiveria nel fare le cose». Il ciclo decisivo potrebbe essere quello che si chiude a Pasqua? «Nel calcio dei tre punti i calcoli contano poco, la parola d’ordine è guadagnarne il più possibile, perché basta una gara negativa per rovinare tutto, così come basta una gara buona per tornare su. Chiaro che tante gare ravvicinate richiederanno sforzi notevoli». A proposito di serenità, ad Alessandria c’è allerta massima. «L’Alessandria cerca da due anni il salto e magari qualcuno intravvede i fantasmi del passato. L’ambiente aiuta tantissimo, specie i giocatori quando vanno in campo».
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