L'ANALISI
27 Dicembre 2016 - 12:54
Un tentativo di Paul Harris
DESIO - La Vanoli mette a segno una vera e propria impresa riuscendo a perdere anche al PalaDesio contro Cantù 72-71. Un'impresa visto che Cremona è stata in vantaggio per tutta la partita per poi suicidarsi non una ma due o tre volte nell’ultimo giro di orologio quando i padroni di casa hanno recuperato tutto lo svantaggio e hanno effettuato il sorpasso per la prima volta in tutta la gara a 38” dalla fine. Potremmo parlare di una buona Vanoli, di interpreti diversi dal solito e di un vantaggio costantemente restato sulla doppia cifra contro una Cantù in difficoltà. Ma Cantù la gara l’ha vinta con un paio di rimbalzi in attacco grazie a una Vanoli troppo tenera.
LA PARTITA IN PILLOLE
CREMONA - Vanoli con le spalle al muro. In crisi di risultati (solo due vittorie all’attivo), all'ultimo posto della graduatoria, con una chimica di squadra ancora da definire, senza l'infortunato Matt Carlinoe con Kuba Wojciechovski in dubbio per un virus influenzale: con queste premesse la formazione di coach Paolo Lepore scende in campo questa sera al PalaDesio (ore 20.30, direzione arbitrale affidata ad Enrico Sabetta, Evangelista Caiazza e Dario Morelli) per affrontare i padroni di casa della Red October Cantù nella gara valida per il turno numero 13 del girone di andata del campionato di serie A.
Oltre a continuare nel percorso di miglioramento degli equilibri del gruppo, la Vanoli è chiamata a cercare una vittoria che riporterebbe un po' di serenità nell'ambiente oltre che una ventata di energia ed entusiasmo nel morale, da troppo tempo finito sotto i tacchi. E’ esattamente da un mese che la Vanoli non vince più, dalla serata di sabato 26 novembre quando sbancò al fotofinish il campo del Banco di Sardegna Sassari. La gara con Cantù non è certamente facile ma offre una grande occasione, visto che il team del patron Aldo Vanoli se la deve vedere contro una delle tre formazioni (le altre sono Varese e Pesaro) che la precedono in classifica a quota 8 punti e che ha avuto diversi problemi a livello societario e di gestione che hanno portato al cambio di allenatore.
Ora più che mai, dopo le varie vicende che hanno portato ad aggiustamenti di roster e al cambio di guida tecnica, capitan Fabio Mian e compagni si devono scrollare di dosso le tensioni e le paure accumulate, dando il meglio in tutti gli effettivi a disposizione e lottare per un risultato che, in caso di successo, sarebbe ossigeno allo stato puro.
I punti di partenza per cercare il colpaccio esterno sono essenzialmente tre: scendere sul parquet per costruire finalmente una prestazione basata sulla continuità di rendimento nell'intero arco del match (e non solo per una parte), difendere d'insieme con il coltello tra i denti (come nel secondo quarto dell'incontro con Avellino), superare quello scoglio mentale che ha creato troppi problemi sin qui. Il tutto deve nascere da quella voglia interiore, da quel fuoco sacro che ogni giocatore ha dimostrato di possedere ma che solo a sprazzi si è visto sul campo di gioco.
La gara di stasera (martedì 27) con Cantù e il prossimo match interno al PalaRadi contro Varese (lunedì 2 gennaio alle 20.30) devono necessariamente dare una nuova impronta alla stagione dei biancoblu.
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