L'ANALISI
03 Dicembre 2016 - 13:14
L'esultanza dei giocatori della Cremonese
CREMONA - La differenza in classifica fra Cremonese e Prato allo Zini si è vista tutta. Il risultato finale di 5-1 è la logica conseguenza di una gara dominata dai grigiorossi che, già nel primo tempo, hanno fatto valere la legge del più forte. Per i ragazzi di Tesser ottimo approccio di partita, buone geometrie a centrocampo con Pesce in grande evidenza. Ottima prestazione anche di Maiorino e in genere di tutto il compleso grigiorosso. Infortunio finale, al terzo minuto di recupero, per il portiere Ravaglia costretto a uscire in barella.
LA PARTITA IN PILLOLE
CREMONA - Quando la Cremonese vede una squadra toscana all’orizzonte i suoi occhi pensa subito al 3, il numero perfetto che simboleggia anche la vittoria. Finora infatti, la Cremonese ha sempre vinto contro le squadre toscane del girone. Dopo il fortunato mini ciclo di quattro gare e 12 punti, adesso per i grigiorossi arriva un trittico di toscane da affrontare in otto giorni. Oggi tocca al Prato, giovedì alla Lucchese e lunedì al Livorno. Mai come oggi però, il 3 diventa il numero magico e perfetto per dimenticare subito il ko di Tivoli. Un ko che ha poco in comune rispetto a quello del derby ma che ha comunque scosso le coscienze dei giocatori di Attilio Tesser. Il tecnico grigiorosso ne è certo e la sua unica preoccupazione è avere una squadra con energie da spendere per fare bene. La situazione dell’infermeria è pressoché identica alla settimana scorsa ma non è incoraggiante. «Alcuni giocatori a Tivoli non erano al massimo della forma; Perrulli e Moro venivano da un periodo lontano dal campo, mentre Pesce con botta al costato aveva saltato qualche seduta. A centrocampo lamentiamo una condizione fisica precaria, ma arriva un periodo in cui conta molto avere un undici al massimo della forma». Inutile dire che il Prato ha fatto sudare l’Alessandria. «Ci mancherebbe che sottovalutiamo proprio il Prato; ogni domenica vediamo quanto sia particolare il campionato di Lega Pro. Il Prato comunque ha vinto in casa dell’Olbia e contro l’Alessandria ha fatto una buona gara. Con un nuovo tecnico e qualche innesto stanno cercando di di recuperare in classifica mentre noi dobbiamo riprenderci subito dopo due trasferte e ritrovare quel passo che andava a gonfie vele. Dobbiamo mantenere la parte alta della classifica per ritrovare l’entusiasmo che ci ha accompagnato». Arrivano tre gare in sette giorni e stavolta non c’è di mezzo la Coppa in cui poter mandare in campo undici giocatori completamente diversi. «Non posso fare programmi per giovedì, mi concentro solo sul Prato. Proprio dalla gara allo Zini conto di avere una risposta positiva da tutti in termini di condizione e di carattere». A Tesser proviamo ancora a chiedere se vede nel campionato dell’Alessandria qualcosa di analogo con il suo Novara, ma è vietato sbilanciarsi. «Loro da 15 gare sono imbattuti e non si trova facilmente un situazione simile altrove. Aggiungo che loro anno fatto più punti tra serie A, B e Lega Pro. Però vi invito veramente a lasciare perdere l’Alessandria e a non pensare a quello che fa». Perché questa Cremonese è comunque la migliore di quelle viste sotto la proprietà Arvedi. «Capiamo benissimo anche noi che stiamo facendo un grande campionato nonostante lo scivolone. Dobbiamo avere fiducia in noi e pensare di fare bene lottando su ogni pallone». Quella di Tivoli è una sconfitta per certi versi diversa rispetto a quella contro il Piacenza. «Vero, ma essendo una sconfitta quello che conta è non perdere la fiducia e l’umiltà perché queste cose vanno di pari passo. Abbiamo dimostrato di essere una buona squadra, ma dobbiamo restare umili. Non sto dicendo che siamo stati presuntuosi a Tivoli, ma solo che contro il Prato ci fosse la frenesia e la tensione inutile per cercare di recuperare dopo il ko. Dobbiamo farlo ma serenamente giocando come abbiamo sempre fatto senza farci trasportare». Intanto arrivano buone notizie per Scappini. «La caviglia è ok ma non ha mai lavorato con la squadra». La Cremonese ha segnato 27 gol, 16 su azione, 11 su palle inattive. «Dobbiamo aumentare la percentuale di gol su calci piazzati. Mi piacciono i gol su azione perché vuol dire che giochiamo, ma abbiamo le capacità per aumentare i gol su palle inattive che diventano fondamentali per chiudere le gare».
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