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Testata all'arbitro, lo Spinadesco fa ricorso

Dopo il supplemento di rapporto pesante squalifica per il presidente Lazzari inibito tre anni: "Assurdo, ci difenderemo"

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

11 Marzo 2016 - 10:22

Testata all'arbitro, lo Spinadesco fa ricorso

Un arbitro mostra il cartellino rosso

SPINADESCO - A Spinadesco sono rimasti senza parole. Il presidente Fabio Lazzari si è trovato con una squalifica di tre anni sulle spalle per aver colpito con una testata l’arbitro Ejjaki della sezione di Cremona al termine della gara contro il Castelverde. Un fulmine e ciel sereno perché la gara in questione risale a due settimane fa e per quell’episodio era già stato inibito fino a luglio il dirigente Daniele Bolsi dello Spinadesco. Cosa è cambiato dunque? E’ cambiata la versione dell’arbitro il quale, su richiesta del giudice sportivo, ha prodotto un supplemento di rapporto che parla di testata ricevuta e prognosi di cinque giorni per contusione al naso. Per la giustizia sportiva il referto arbitrale è fonte privilegiata che in questo caso ha aggravato la posizione dello Spinadesco. Perché nel comunicato precedente del 3 marzo si leggeva di un tentativo di aggressione nel corridoio degli spogliatoi, ad opera del dirigente Bolsi, non andato a buon fine grazie all’intervento di alcuni calciatori locali. Dalla tentata aggressione di Bolsi insomma, si è passati invece all’aggressione consumata dal presidente Lazzari. Il quale rigetta ogni accusa. «Non solo faremo ricorso per difendere me, il dirigente Bolsi e l’immagine dello Spinadesco — precisa Lazzari — ma ho già dato mandato al mio avvocato perché voglio difendermi anche in sede legale e non solo di fronte alla giustizia sportiva. L’arbitro ha lasciato gli spogliatoi incolume e senza alcuna minaccia, né tanto meno mi sono mai avvicinato a lui. Da anni stiamo lavorando per rilanciare l’immagine dello Spinadesco come società pulita e sana, questo colpo fa male, perché nessuno ha aggredito l’arbitro».

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  • Aletti.renzo

    06 Dicembre 2021 - 14:06

    C.s.i. una volta era sinonimo di correttezza, sportività, infatti rifacendisi allo spirito dell'organizzazione questi episodi erano assenti, ora invece persa la matrice cristiana dell'associazione, causa le società che non si riconoscono in questi valori, si giunge a simili episodi. Che tristezza.

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  • Aletti.renzo

    06 Dicembre 2021 - 14:05

    C.s.i. una volta era sinonimo di correttezza, sportività, infatti rifacendisi allo spirito dell'organizzazione questi episodi erano assenri, ora invece persa la matrice cristiana dell'associazione, sì giunge a simili episodi. Che tristezza.

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