L'ANALISI
07 Maggio 2015 - 15:58
Guido Salvini, Stefano Palazzi e Roberto di Martino
CREMONA - La posizione di Stefano Mauri, capitano della Lazio, verrà rivalutata dalla giustizia sportiva. E' questo, in estrema sintesi, l'esito dell'incontro che si è svolto giovedì 7 maggio negli uffici della procura di Cremona tra il capo della procura della Federcalcio Stefano Palazzi, il pm Roberto di Martino e il gip Guido Salvini. Al centro del colloquio, durato circa tre ore, le ultime dichiarazioni di Hristyan Ilievski.
Il macedone, ritenuto capo del gruppo degli 'zingari' e uomo chiave nella vicenda del Calcioscommesse, che si è costituito alla fine di aprile, è stato sentito due volte dal gip Salvini per l'interrogatorio di garanzia e anche dal pm di Martino. Lo slavo ha dato la sua versione, in modo estremamente dettagliato, sul funzionamento e sui protagonisti del sistema messo in piedi per combinare le partite, che secondo l'accusa sarebbero diverse decine.
Alla luce delle rivelazioni di Ilievski, si appreso al termine dell'incontro, la giustizia sportiva rivaluterà la posizione di Stefano Mauri. Il capitano della Lazio ('inchiodato' nelle confessioni del macedone) era già stato condannato dalla procura federale a sei mesi per omessa denuncia. La sua posizione, con ogni probabilità, è destinata ad aggravarsi. Allo stesso modo verranno valutate, sempre in base a quanto raccontato da Ilievski, le posizione di Alfonso De Lucia (all'epoca portiere del Livorno) e Stefano Ferrario (al momento dei fatti difensore del Lecce e oggi al Lanciano).
"C'è sempre stata grande collaborazione - ha detto Salvini - tra giustizia ordinaria e sportiva. La procura della Federcalcio ci ha sempre mandato i verbali relativi ai loro interrogatori e processi e noi abbiamo fatto altrettanto". I verbali degli interrogatori di garanzia di Ilievski, infatti, saranno presto sul tavolo di Palazzi.
Quella de Calcioscommesse, come è stato fatto rilevare al procuratore federale, sembra un'inchiesta infinita. "Lo è - ha confermato Palazzi - per merito della bravura della giustizia ordinaria che fa continuamente emergere fatti nuovi. A mio avviso è un fatto positivo al fine di sradicare determinati fenomeni".
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