L'ANALISI
10 Novembre 2014 - 11:05
Dopo un altro pomeriggio troppo azZullo e lungo, qualcuno ha idea di dove stiamo andando?
Se anche tu tendi a non sopportare più l’invasione dei cuochi viventi in tivù, se pure tu hai l’impulso di sfondare il televisore nuovo appena vedi comparire uno chef, se tu quoque nei tuoi incubi ti trovi a fare il giurato nel campionato mondiale di cottura dell’uovo alla coque. Se sei uno di noi tentati di iscriverci all’Erode fans club davanti allo spettacolo di quei mostriciattoli di nove anni in lacrime perchè gli si è afflosciato il soufflè, uno di noi che nell’acqua bollente ci tufferemmo il santone televisivo della cucina invece dell’incolpevole crostaceo, uno di noi che non sopportiamo più di vedere gente che cade in deliquio mistico assaporando una fetta di speck, o di sentir pontificare di ricette con l’aria di importanza di quei palloni gonfiati col grembiule. Se anche tu sei così esasperato dall’assedio culinario che la parola cibo è ormai fra quelle che non sopporti, sullo stesso livello di eccellenza, filiera, prestigioso e assolutamente sì. Se anche tu sei così rassegnati, su di noi sta per abbattersi l’Expo, una bomba di besciamella in cui non ci sarà dolce naufragare.
Tale esercizio spirituale di rassegnazione potrebbe peraltro tornarti utile se per caso e per giunta sei uno di noi che abbiamo il vizio di frequentare lo Zini. Perchè da ieri è ufficiale, siamo dispersi in male. Dove di preciso non è ancora chiaro, il male mica è una tinozza dove sarebbe se non altro facile inviare soccorsi, no è una roba grossa e noi siamo da qualche parte a galleggiare fra il maluccio e il malissimo, con coordinate incerte. Onda (anomala) su onda, questo male ci sta portando alla deriva, e fra l’altro essendo un deserto sia pure d’acqua fa scherzi del tipo miraggio proprio come quello fatto di sabbia. Che fra le dune, scusa fra le onde, ieri pomeriggio per più di una mezz’oretta avrei giurato di aver visto una Cremo per carità ancora imprecisa ma meno indecisa del solito, più incalzante fino alla periferia dell’area avversaria. Una Cremo che per quaranta minuti ha tenuto l’iniziativa perfino con piglio, con personalità, anche se poi per fare le occasioni da gol ci vuole un po’ di qualità e di quella no, non c’è stata ombra nemmeno quando la Cremo giocava da sola.
Però eravamo tanto presi e sorpresi da questa Cremo almeno volitiva da non accorgersi che si stava giocando la partita decisa dal Monza, chiusa come una noce intorno al suo indisturbato portiere, tutta concentrata sull’obiettivo di ingarbugliare le eventuali idee avversarie. E che appena ha messo il naso nella partita si è trovata avanti, perchè la Cremo è fatta così. Era il primo angolo per il Monza, quindi difesa grigiorossa allineata e coperta come una guardia d’onore pronta per l’ispezione del colonnello, palla respinta ma quando risollevi gli occhi dal taccuino la palla è di nuovo in area piccola però senza scorta, ci sono lei la palla lui Battaiola e intorno solo maglie bianche che sembrano gli infermieri del nido del cuculo e segna Zullo ma poteva segnare uno degli altri due, le maglie grigiorosse volate via come farfalle spaventate. Lì è incominciata un’altra partita anzi si è capito subito che la partita era finita, il Monza ha continuato a darci una lezione di praticità, di un’essenzialità di cui la Cremo non sospetta nemmeno l’esistenza. Ora, a questi livelli essenzialità e rapidità sono gli altri nomi della qualità, lezione che la Cremo dovrebbe avere a questo punto imparato e invece no. Troppe volte si vede chi ha la palla fra i piedi rifiutare l’es ecuzione più naturale per cercare chissà quali alternative, che avendo a quel punto rallentato l’azione diventano culi di sacco. Quante volte Jadid ha rifiutato l’apertura logica per avvitarsi in soluzioni senza sbocco possibile?
E boccaccia mia statte zitta, ma i calci piazzati da sinistra non può tirarli ogni tanto Favalli? Con l’azione rallentata, la contraerea del Monza ha fatto un figurone, Montorfano ha frugato in panchina senza come al solito trovare lo straccio di un’alternativa. La Cremo ha avuto la prima palla da gol che si era già in recupero, ma invece di Brighenti ci è arrivato Briganti e non fa lo stesso. Così ci ritroviamo a guardare la classifica dalla parte delle radici. E come direbbe MarZullo, Cremo fatti una domanda e datti una risposta, almeno lo sai dove stai andando? E chissà se a Mario torna in mente la vecchia canzone del pomeriggio troppo azZullo e lungo per me. Che è la canzone preferita delle comitive in gita, ma sul pullman per Como sabato ci sarà poca voglia di cantare.
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