L'ANALISI
29 Marzo 2017 - 18:35
Visitare un museo è sempre una fonte di arricchimento personale, un modo per incrementare il proprio bagaglio, oltre che un’esperienza piacevole e interessante.
Durante le vacanze di Carnevale ho avuto l’opportunità di visitare il MuSe, ovvero il Museo delle scienze di Trento.
La visita al MuSe è un viaggio sensoriale a 360°, che affianca al contatto diretto con la scienza e con il mondo naturale anche l’interattività, il divertimento e lo stupore.
Con un profilo che ricorda le vette montuose, l’edificio dalle vetrate trasparenti stupisce enormemente il visitatore che, affacciandosi su uno spazio aperto centrale, ritrova, sospese nel vuoto, le specie animali tipiche dell’ambiente alpino, dai rapaci ai camosci.
Snodandosi su sette piani il museo tratta tematiche sia globali che locali, rivolgendosi ad un pubblico internazionale: Alpi, ghiacciai e biodiversità, sviluppo sostenibile, innovazione e tecnologia diventano strumento di apprendimento e confronto coinvolgente sia per i grandi che per i piccoli.
Hai mai toccato un ghiacciaio? Io sì! Alla sommità del MuSe una ricostruzione di ambiente glaciale ospita un’autentica lingua di ghiaccio da toccare, attorniata da tipiche morfologie come morene e rocce montane.
Sai che vuol dire ‘migrazione’? Per gli uccelli significa intraprendere un lungo spostamento nel corso del quale è fondamentale sia mantenere la rotta sia valutare le condizioni metereologiche per evitare ostacoli e pericoli. Il ‘gioco delle migrazioni’ permette al visitatore di identificarsi con un migratore e confrontarsi con le sfide che questo deve affrontare.
Lo sapevi che le rocce sono dei libri a cielo aperto? Queste infatti, insieme a fossili e minerali, raccontano il succedersi degli ambienti geologici da 300 milioni di anni fa ad oggi: vulcani, deserti, ghiacciai, profondità oceaniche e scogliere rappresentano l’ambiente di formazione delle rocce dolomitiche.
Hai mai visto un uomo preistorico faccia a faccia? Al MuSe gli scienziati, partendo dai ritrovamenti delle ossa, hanno effettuato un’attenta ricostruzione delle masse muscolari e del plausibile aspetto esteriore degli uomini preistorici: tutto questo permette di vederli a grandezza naturale!
Sai infine che cos’è l’anatomia comparata? L’osservazione delle caratteristiche scheletriche di mammiferi attuali è utile per comprenderne le parentele. Accurate riproduzioni di scheletri di dinosauri e un autentico scheletro di balenottera comune avvicinano il visitatore ai temi dell’anatomia comparata.
Tradizione e modernità, dunque, si combinano in una struttura architettonica ardita e curata dallo studio del noto architetto Renzo Piano, realizzando un progetto culturale di ampio respiro.
La natura non è quindi solo un ambiente da rispettare ed osservare, ma è anche da vivere e conoscere e non possiamo pretendere di saperlo fare senza aver compreso prima le sue origini e le sue peculiarità.
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