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CULTURA STRANIERA

Il corso di arabo che apre mente e orrizonti

Martina Zerbini 3^AL

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22 Febbraio 2017 - 17:23

Il corso di arabo che apre mente e orrizonti

Luisa spiega ai ragazzi l'alfabeto arabo

In data 27 gennaio 2017 dalle ore 9.00 alle ore 12.45, in occasione della Giornata della Memoria, presso il Liceo D.Manin, si è svolto il monteore mensile dedicato ai soli studenti dell’Istituto. La maggioranza di corsi, laboratori e proiezioni proposti trattavano tematiche legate ai campi di concentramento e all’epoca del nazismo. Ma molti ragazzi hanno preferito scegliere un corso tutto nuovo e interessante, di argomento totalmente diverso rispetto alla ricorrenza in memoria della Shoah. Il laboratorio in questione è stato gestito interamente da una giovane studentessa Universitaria, ex-alunna del Liceo Manin, Luisa Bertoli. Lo spazio a lei dedicato riguardava un “Corso di Arabo”, al quale i giovani hanno partecipato con entusiasmo. La lezione da lei tenuta era composta da due sezioni, da due ore l’una, separate da un intervallo. Nel corso della prima parte Luisa ha spiegato agli studenti la pronuncia e l’alfabeto arabo, composto da ventotto caratteri dalla grafia precisa e complicata. Nella seconda parte, con l’aiuto di ragazzi di origini araba presenti al corso, ha potuto far apprezzare ai partecipanti una conversazione divertente e interattiva, legata alle tradizioni arabe. A detta di alcuni giovani originari principalmente del Maghreb, Luisa aveva una pronuncia praticamente perfetta e una padronanza ottima della lingua. La giovane ha scelto di studiare questo idioma così complesso all’Università: “Il primo giorno di lezione in classe eravamo una settantina, il secondo eravamo in trenta, quindi ragazzi, capisco se non riuscite a seguirmi”. La ragazza, in poche ore, ha stimolato i giovani liceali a intraprendere il percorso formativo della rigorosissima lingua. La sua lezione ha suscitato curiosità e voglia di espandere le proprie conoscenze. Con l’esperienza dei suoi viaggi, Luisa racconta: “Gli arabi, comprendono la difficoltà della loro lingua e non immaginate nemmeno quanto sono felici di vedere persone non arabe che vogliono imparare il loro idioma. Perciò anche se sbagliate una pronuncia, un vocabolo, a loro non importa e fanno di tutto per capirvi. Li rende davvero fieri”. Un laboratorio di lingua araba, nel periodo attuale di conflitti e distacco fra i popoli, è davvero un’ottima occasione per incoraggiare i ragazzi a non giudicare ciò che è estraneo, ma a incontrare culture apparentemente lontane. E’ un caloroso invito a spingersi oltre l’apparenza e approfondire sempre di più la conoscenza di usi e costumi diversi dai propri. Un’ispirazione per gli studenti a non escludere il diverso, ma accoglierlo per una crescita personale.

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