L'ANALISI
Dario Dester, Elisa Merlini (3A classico)
23 Dicembre 2016 - 18:10
Il 19 novembre, nell'aula magna del Liceo Daniele Manin, si è svolta la cerimonia della consegna del Premio Mimosa 2016 alle donne dello sport cremonese. Organizzato dalla UISP, questo riconoscimento ha lo scopo di trasmettere i valori dello sport ed è proprio per questo che ogni anno si tiene in una scuola superiore, col fine di trasmettere ai ragazzi i principi dell'attività sportiva. Come ha precisato all'inizio della cerimonia Goffredo Iacchetti, presidente della UISP, la premiazione è stata dedicata a Fatim Jawara, portiere della nazionale femminile del Gambia, deceduta mentre con altri profughi tentava di attraversare il mare all'inseguimento del suo sogno.
Molti ospiti, tra cui Beppe Arena, direttore del Teatro Bellini di Casalbuttano e Cristina Pomellini, direttrice della fondazione TECUM per la prevenzione oncologica, sono intervenuti per poter esplicare al meglio la propria concezione dello sport.
Sono inseguito state premiate dall'organizzazione del concorso quattro donne, simbolo dell'eccellenza cremonese nel panorama sportivo: Laura Patti, giudice sportivo a livello internazionale, Route Vanoli, esponente del gruppo Vanoli e mamma “a tempo pieno”, Lucia Bacchi, pallavolista nel VolleyBall Casalmaggiore, e Laura Mereghetti, dottoressa bresciana che ha salvato un giovane calciatore da un potenzialmente letale arresto cardiaco.
Poi sono stati consegnati i riconoscimenti ad Alice Rossi, la miglior atleta di canottaggio, Maria Paola Fornari, dirigente della UISP calcio e a Cinzia Guadrini, istruttrice presso la scuola di danza Infinity, votate grazie ad un sondaggio online in collaborazione con il quotidiano La Provincia.
L'organizzazione ha poi premiato Daniela Tarantini, fotografa sportiva a livello internazionale e una delle due donne accreditate alle Olimpiadi di Rio 2016.
Al termine della manifestazione è stato intervistato il giudice Laura Patti.
Cosa significa per una donna avere un ruolo così importante nel mondo sportivo?
<<Non credo si debba parlare di donna o uomo ma più semplicemente di essere umano; a livello internazionale nel mio sport un terzo della giuria deve essere femminile per garantire così la giusta equità.>>
Come descriverebbe il suo percorso sportivo?
<<Sono sempre stata un po' nel mondo dello sport, ho seguito mio marito nella sua attività sportiva e mi sono resa conto della necessità di nuovi giudici a livello nazionale: ho potuto seguire il corso per diventare parte della giuria e da lì è iniziato il mio percorso. Devo dire che mi ha aiutato molto il desiderio di mettermi in gioco e anche la mia conoscenza delle lingue moderne.>>
Cosa consiglierebbe a noi giovani?
<<Ragazzi, non mollate mai e abbiate fiducia in voi stessi e nelle vostre capacità. Le sconfitte pesano, ma sono una tappa importantissima per la vostra crescita.>>
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