CALCIO
25 Maggio 2016 - 18:00
CREMONA - Mercoledì 13 aprile 2016 si è tenuto il secondo incontro riguardante lo sport inclusivo del progetto EXsportAbile. A differenza della precedente presentazione del 6 aprile, i volontari hanno cominciato ad analizzare alcune discipline sportive per ragazzi disabili.
Il primo sport è stato il judo, presentato da Andrea Sozzi (presidente del judo esportabile). I ragazzi praticanti l’attività sportiva sono allievi con disabilità intellettive. Nel 1984 Giorgio Sozzi inaugurò un corso sperimentale dedicato agli atleti C.S.E. di Cremona e col passar del tempo questa iniziativa si diffuse in altri paesi quali Pessina Cremonese, Regona, Quinzano e Orzinuovi in collaborazione con i Centri LAV CREMONA, ISS EINAUDI Cremona e Scuola Media ANNA FRANK.
Grazie a questo genere di sport i ragazzi possono entrare in relazione con altri e imparare a gestire il contatto fisico, assumendosi le responsabilità delle azioni e accettare se stessi e gli altri.
Ciò che rende speciale questa iniziativa sono gli obbiettivi che gli insegnanti ed i ragazzi aspirano a raggiungere:mantenere o potenziare le abilità motorie dell’allievo, accrescere la sua autonomia, favorire la comunicazione e le relazioni e creare uno spazio inclusivo per gli allievi. Quest'ultima è la finalità principale.
Fondamentali e di rilevante importanza sono gli insegnanti e gli educatori sportivi che, senza focalizzare l'attenzione sul risultato sportivo,pongono al centro dell'attività il ragazzo.
Donika Shtuka ex giocatrice , ora allenatrice della squadra under16 pallavolo integrata ha presentato questo secondo sport: la pallavolo integrata. Presso la sede di Castelleone è possibile inoltre praticare il calcio a 5 integrato e il basket integrato.
L’iniziativa è nata cinque anni fa e oggi si contano sei squadre per tipologia di sport. Come qualsiasi altra disciplina sportiva si comincia da zero ed è importante che tutti abbiano la possibilità di giocare. La pallavolo integrata presentata delle regole differenti da quella che si pratica abitualmente:la partita è suddivisa in tre set e ogni cinque battute il servizio viene cambiato.
La pallavolo integrata mira ad un aiuto reciproco tra ragazzi durante i tornei che hanno luogo in tutta Italia.
Grazie a queste iniziative un ragazzo diversamente abile può trovare un ambiente di inclusione dove conoscere se stesso e le sue capacità relazionali: ed è proprio questo l’obiettivo dello sport inclusivo.
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