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Il tennista Brian Baker
Il tennista statunitense Brian Baker è tornato a riassaporare la vittoria di un match ufficiale (contro Guillerme Clezar nelle qualificazioni dell'ATP di Houston), la più prestigiosa dopo quasi 3 anni. Era il 2013 quando vinse a Cincinnati contro Istomin, da lì più operazioni chirurgiche al ginocchio (in totale 11 da quando è professionista) hanno messo in rischio la sua carriera da tennista professionista che a quasi 31 anni ricomincia da zero e con un ranking che lo vede al posto numero 1045. "L'ultima volta che ho vinto è stato nelle qualificazioni di un (torneo) 10 mila, perciò questa è probabilmente un po' meglio" ha ammesso Baker, che ha poi perso il match successivo che lo vedeva opposto all'argentino .
Quanto tempo ci vuole per raccontare ai dottori tutta la sua storia di infortuni? "Ci rido su. Direi che saremo qui tutto il giorno se dovessi dire tutto, perciò riassumo."
Nell'ultima operazione ha subito un trapianto di cellule staminali. Com'è avvenuto il processo? "Penso lo facciano da 4 o 5 anni, è qualcosa di nuovo nella medicina. Si chiama Denovo TN - TN sta per tessuto naturale. So che prendono cellule staminali da una cartilagine giovane e poi le mettono dove ne mancano. E' come le iniezioni di cellule staminali, solo che lì sperano di trovare la parte che crea problemi."
Bisogna tornare indietro al 2012 per vedere giocare Baker una stagione completa, il che significa che da lì i guadagni dal prize money e dagli sponsor sono stati praticamente azzerati. Senza dimenticare che tra il 2006 e il 2011 ha giocato pochissimi match sempre per via del ginocchio: "Sono stato abbastanza fortunato ad inizio carriera ad avere alcuni contratti decenti dopo aver finito la carriera juniores. Non cifre che ti cambiano la vita, ma avevo abbastanza per poter sopravvivere quando sono stato fermo per alcuni anni. Non ho sperperato il denaro. Ho avuto un buon anno nel 2012, dove ho guadagnato una quantità di denaro decente. Non è sempre divertente quando guardi che il tuo conto bancario lentamente scende (ride, ndr) ma sono stato abbastanza fortunato a trovarmi in una posizione dove non ho dovuto trovarmi un altro lavoro per far quadrare i conti."
Durante il tempo fuori dai campi, è tornato alla Belmont Unviersity e ha fatto da coach ad una squadra. "Sono stato alla Belmont University a Nashville per 3 anni prima di tornare nel 2011. Non sono subito tornato quando ho avuto le prime due operazioni nel 2013, ma una volta saputo che sarei stato fuori per un po', ho deciso di laurearmi in business. Penso che la cosa positiva di essere stato fermo così a lungo è stata prendermi la laurea in 4 anni."
Quando ho subito l'ultima operazione al ginocchio, ho speso tanto tempo nella Macchina CPM, che sta per Moto passivo e continuo. "Ne ho avuto per otto ore al giorno per otto settimane. Non potevo dormire molto bene lì. Devi sdraiarti sulla schiena e mettere il ginocchio in questa cosa che lo fa muovere. Ricordo di aver scritto pagine sul mio computer portatile, ma non è facile quando il computer sta sul ginocchio."
Baker, ex numero 52 del mondo, ha qualche piccolo rimpianto: "Ci si pone sempre le stesse domande, 'Cosa ne sarebbe stato se fossi stato in salute per tutta la mia carriera? Che direzione avrebbe preso?'. Non ci penso tanto, ma direi una bugia se dicessi che non mi passa mai per la testa. Per la maggior parte ho cercato di vivere col pensiero 'concentrati su cosa puoi controllare e lascia stare le altre cose."
di Agnese Bertoletti e Riccardo Mascarini
09 Aprile 2016
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