Luca Simonazzi, Donatella Mazzini e Renato Delfini
VIADANA — Sulla porta d’ingresso della sede della Croce Verde Oglio Po dovrebbe campeggiare la scritta ‘Aperto per ferie’. «Non chiudiamo mai, neppure a Ferragosto, perché c’è sempre un’emergenza dietro l’angolo», dicono Luca Simonazzi e Donatella Mazzini, dipendenti della pubblica assistenza, assieme al volontario Renato Delfini. Ieri erano loro in servizio diurno, pronti a partire con l’ambulanza in caso di chiamata. «Ci sono tre squadre che ruotano su altrettanti turni per coprire le 24 ore. In totale ci sono otto dipendenti e circa ottanta volontari abilitati al primo soccorso». In questi giorni in cui le città si svuotano e il caldo si fa sentire, al centralino troviamo Linda Vecchi e Marta Boscolo. «Riceviamo richieste di soccorso soprattutto da persone anziane con patologie respiratorie e malori legati alle alte temperature», spiegano le due volontarie. «Gestiamo anche il servizio di telesoccorso e il trasporto sanitario di chi deve recarsi in ospedale per cure particolari, come la dialisi». D’estate, soprattutto nel fine settimana, la Croce Verde viene spesso chiamata nei locali pubblici della zona più frequentati dai giovani. «I ragazzi bevono parecchio, stanno male e noi dobbiamo intervenire nel mezzo della notte», racconta l’equipaggio dell’ambulanza. Insieme ai tre soccorritori, spesso ci sono anche i tirocinanti che hanno seguito il corso di formazione. «Dalla teoria si passa alla pratica affrontando situazione spesso difficili, come quando interveniamo per un incidente stradale», considera Donatella Mazzini. E a volte anche le persone più esperte si trovano a dover fare i conti con una realtà troppo dura. Come è capitato a Luca Simonazzi: «Ho soccorso un mio caro amico sulla strada. Poi per due mesi non sono più riuscito a salire sull’ambulanza». Gli operatori della Croce Verde approfittano della presenza del cronista per lanciare un appello: «Abbiamo sempre bisogno di volontari e anche delle donazioni dei cittadini. Da parte nostra, continuiamo a promuovere la cultura del primo soccorso, anche incontrando i ragazzi delle scuole».