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SAN GIOVANNI IN CROCE

Mensa più cara alla Fondazione Aragona

La Uil proclama lo stato di agitazione: disparità di trattamento tra i lavoratori

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

18 Luglio 2014 - 09:45

Mensa più cara alla Fondazione Aragona

L'esterno dell'ospedale 'Aragona' di San Giovanni in Croce

SAN GIOVANNI IN CROCE — Martedì 15 luglio alle 15, presso la prefettura di Cremona, si è svolto un incontro, presieduto dal capo di Gabinetto Beaumont Bertone, per esperire il tentativo di conciliazione richiesto dall’organizzazione sindacale Uil Fpl, a seguito dello stato di agitazione indetto per l’aumento del costo della mensa aziendale deciso dalla Fondazione ‘Giuseppe Aragona’.

All’incontro erano presenti il presidente della fondazione Vittorio Ceresini e per la Uil Fpl Fulvio Corbari e Mario Penci. La richiesta al prefetto Paola Picciafuochi era stata presentata con una lettera della Uil Fpl: «A seguito del mandato dei lavoratori ottenuto in via plebiscitaria dall’assemblea dei lavoratori organizzata dalla scrivente organizzazione sindacale il 20 giugno, atteso che con un atto unilaterale del presidente protempore della citata struttura è stato posto totalmente a carico dei lavoratori il costo della mensa aziendale, portandolo da 1.03 € a 4.00 € per i lavoratori del comparto e da 1.03 € a 8.00 € per la dirigenza medica, creando una ingiustificata disparità di trattamento tra i lavoratori, tra l’altro scollegata dal principio di compartecipazione alla spesa nella misura del terzo del costo (fino a poco tempo fa mantenuta), arrecando una decurtazione del salario effettivo, per i fruitori del servizio, di oltre 60 euro € mensili per i lavoratori del comparto e di oltre 140 per il personale medico: la scrivente organizzazione sindacale preannuncia, atteso anche il non corretto comportamento dell’amministrazione della Fondazione Aragona nei confronti dello scrivente in quanto, nonostante le richieste formali ed i solleciti, non ha ancora prodotto copia dei precedenti verbali di trattativa, lo stato di agitazione del personale».

La Fpl Uil ha chiesto «l’apertura della procedura di raffreddamento, prevista per i servizi pubblici, prodromica alla dichiarazione dello stato di agitazione e dello sciopero». Durante l’incontro di martedì, il capo di Gabinetto ha invitato i rappresentanti sindacali ad esporre le ragioni della vertenza in atto con la presidenza della fondazione. Penci e Corbari hanno dichiarato di non concordare con la scelta della fondazione e hanno ribadito di non aver ancora ricevuto la copia dei verbali delle precedenti trattative. Ceresini ha comunicato che lunedì 14 si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl in cui, a seguito dedella richiesta di mantenere la mensa, è stato precisato che l’azienda non è intenzionata a chiudere tale servizio, ma, avendo dal 2004 natura giuridica privata, deve sostenere per intero le perdite ad esso legate.

Si è, quindi, reso necessario procedere, al momento in via sperimentale, ad un adeguamento del contributo a carico dei dipendenti. In tale occasione alle rappresentanze sindacali presenti sono stati consegnati i verbali delle precedenti trattative. Beaumont Bortone ha invitato la fondazoine, che si è dimostrata favorevole, a trasmetter al più presto la documentazione in parola alla Uil affinchè la stessa possa acquisire tutte le informazioni richieste in merito alle decisioni assunte. Il capo di Gabinetto ha, quindi, invitato le parti a rendersi disponibili ad un ulteriore momento di dialogo, assicurando, anche per il futuro, il ruolo di mediazione della Prefettura.

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