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CASALMAGGIORE

Silla: speed-check anche a Vicomoscano

L'annuncio del sindaco uscente nel corso dell’incontro elettorale di martedì sera

maria grazia teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

14 Maggio 2014 - 19:43

Silla: speed-check anche a Vicomoscano

Claudio Silla nel salone dell'oratorio di Vicomoscano

CASALMAGGIORE (Vicomoscano) — Gli speed-check arriveranno anche a Vicomoscano. Questo l’annuncio dato martedì sera 143 maggio dal sindaco uscente Claudio Silla nel corso dell’incontro elettorale — massiccia la partecipazionenel salone dell’oratorio — delle due liste civiche che appoggiano la sua candidatura (‘Insieme-Casamaggiore e le sue frazioni’, ‘Casalmaggiore la nostra casa. Verso il 2020’). Su sollecitazione dei residenti («con la chiusura al traffico per i camion le auto in paese vanno troppo veloci»), la polizia locale ha compiuto misurazioni sul traffico e, secondo i primi dati ufficiosi, ci sono le condizioni di pericolosità che giustificano per la posa dei ‘Velo Ok’ mirati alla moderazione della velocità.

Nel corso della serata, che Silla ha condotto insieme all’assessore al Bilancio Carla Visioli, rappresentante della frazione, si è parlato anche della necessità di sistemare e allargare la scuola primaria, accorpandovi la materna: «E’ sicuramente una priorità. Confidiamo nel piano nazionale per gli edifici scolastici messo in campo dal premier Renzi». Vicomoscano si è dimostrato, in base agli interventi, un paese attento all’ambiente. Silla ha ricordato che in 5 anni, con 180 varianti urbanistiche, ci si è ritrovati con soli 2mila metri quadrati di terreno classificato in più, «un’inezia. E abbiamo parecchie richieste di declassificazione. Puntiamo a risparmiare il suolo agricolo». 

Silla ha poi illustrato il patto dei sindaci per l’energia sostenibile e l’intervento per la posa dell’impianto fotovoltaico sulla scuola primaria di Casalmaggiore. Sollecitato da una domanda sul ‘flagello’ nutrie, il primo cittadino ha risposto: «Se rimarrò, lavorerò per creare un fronte comune tra sindaci, agricoltori e associazioni per fare pesare il problema a livello regionale. L’ideale sarebbe che anche tra Regioni ci fosse una strategia comune d’intervento».

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