L'ANALISI
14 Maggio 2014 - 14:51
L'auto dopo lo schianto contro un tiglio
GUSSOLA — Un anno e quattro mesi. E' la pena (sospesa) patteggiata ieri mattina, davanti al Gup Letizia Platè, dal ventenne M. B. di Gussola - difeso dagli avvocati Mauro Nicoli e Luca Genesi - ovvero colui che era alla guida della Ford Fiesta che si schiantò contro un albero alle 5.15 del giorno di Pasqua di un anno fa causando la morte della diciassettenne compaesana Martina Sarzi, studentessa del liceo linguistico ‘Romani’ di Casalmaggiore: un anno per l'omicidio colposo, quattro mesi per la guida in stato di ebbrezza aggravata (per l'orario notturno, il fatto di essere neopatentato e l'aver causato un incidente). "Una conclusione tutto sommato prevedibile - commenta l'avvocato Paolo Antonini che assiste con il collega Fabrizio Vappina i famigliari di Martina - ma certo con una imputazione così delineata dal pubblico ministero (Francesco Messina, ndr), che ha accertato una serie di manovre pericolose compiute dall'indagato, ci si poteva attendere anche una pena più esemplare". Adesso i legali intenteranno anche una causa civile per il risarcimento dei danni.
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