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CASALASCO-VIADANESE

Torna la reliquia del Papa Santo

Sabato 17 e domenica 18 maggio il territorio Casalasco-Viadanese avrà il pregio di ospitare la reliquia come già avvenuto nell’ottobre dello scorso anno

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

07 Maggio 2014 - 12:10

Torna la reliquia del Papa Santo

La reliquia di san Giovanni Paolo II

CASALASCO-VIADANESE -Sabato 17 e domenica 18 maggio il territorio Casalasco-Viadanese ospiterà, come già avvenuto nell’ottobre dello scorso anno, la reliquia 'ex sanguine' di san Giovanni Paolo II.

 L’evento a pochi giorni dalla canonizzazione di Papa Wojtyla, avvenuta domenica 27 aprile insieme a quella di Giovanni XXIII. La teca, che giungerà da Roma, dove è custodita e venerata, custodisce alcune tracce del sangue del Pontefice raccolte dopo l'attentato del 13 maggio 1981 in piazza S. Pietro. La preziosa reliquia giungerà nella frazione viadanese di Casaletto nel pomeriggio di sabato 17 maggio e sarà esposta in chiesa parrocchiale dalle 15 alle 19.30. Quindi il trasferimento all’Ospedale 'Oglio Po' di Casalmaggiore. Per tutti i fedeli l’appuntamento è per le 20.30 nel parcheggio del nosocomio: dopo un breve momento di preghiera, inizierà il pellegrinaggio serale a piedi verso la Casa Giardino “Figli di Gesù Sofferente” di Vicomoscano (Casalmaggiore) con l’icona della Madonna Salus Infirmorum e la Reliquia. Seguirà un momento di preghiera presso la grotta dedicata a S. Maria Ausiliatrice. Domenica 18 maggio, nell’anniversario della nascita di Papa Wojtyla (Wadowice 1920), la reliquia sarà collocata presso la cappella dell’Ospedale “Oglio Po” di Casalmaggiore. Alle 8.30 è prevista la celebrazione dell’Eucaristia. Alle 10 la teca tornerà nella chiesa di Casaletto di Viadana per la Messa: al termine esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione eucaristica, con la venerazione della reliquia che continuerà per l’intera giornata. Alle ore 21 adorazione eucaristica animata dal gruppo musicale Minorock di Mantova.

 La teca sarà quindi trasportata nuovamente a Roma, presso le Suore Oblate dell’Assunzione di Roma, congregazione religiosa missionaria che coopera nella realizzazione dei progetti dell’Associazione Newtabor in Uganda e Congo. «La presenza della reliquia in terra Casalasco-Viadanese – spiega don Paolo Tonghini – è un ritorno: è ancora vivo, infatti, il ricordo della Peregrinatio svolta nell'ottobre scorso in queste zone durante l'Anno della Fede. L'alta e pressante richiesta di un ritorno, il profondo desiderio di sostare alla presenza di questo segno vivo di santità e di testimonianza limpida e coerente, oltre al fatto che ora, canonizzato, il suo culto è universale, hanno dato possibilità di realizzare, con il permesso della Santa Sede, ossia del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (Dicastero voluto e fondato, congiuntamente alla Fondazione Pontificia 'Buon Samaritano', proprio da san Giovanni Paolo II), questo felice e auspicato “ritorno”, come ulteriore occasione di evangelizzazione e di rinnovamento della fede». «Motivo ulteriore – prosegue il sacerdote – era il desiderio di avere tra noi san Giovanni Paolo II insieme all'icona di Maria Santissima Salus Infirmorum (custodita e venerata nella Chiesa della struttura ospedaliera OglioPo) nel pellegrinaggio serale che del 17 maggio, giunto alla sua quinta edizione e voluto sempre come pellegrinaggio di affidamento alla Madonna per la causa della vita umana e per la consolazione degli afflitti da malattie e sofferenze di anima e di corpo. E in questo ambito sappiamo bene come e quale è stato l'impegno e la testimonianza del nostro Carissimo Giovanni Paolo II».

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