L'ANALISI
14 Aprile 2014 - 09:29
Stefano Prandini e Antonietta Sarzi di ArciBassa
CASALMAGGIORE — Parlare di penetrazione mafiosa nel Cremonese non significa attentare all’immagine del territorio, bensì rafforzare l’attenzione su un fenomeno purtroppo consolidato. Lo si è ricordato, nella biblioteca ‘Mortara’, in occasione della presentazione del libro di ArciBassa Mafie all’ombra del Torrazzo a cura di Claudio Meneghetti e Stefano Prandini. In apertura l’intervento dell’assessore alla Cultura Ettore Gialdi (presente anche il presidente del consiglio comunale Calogero Tascarella, nda), il quale ha dichiarato che questo lavoro fa emergere l’insufficiente e superficiale consapevolezza di fronte al fenomeno e ha auspicato che ciascun cittadino sappia interpretare bene il proprio ruolo per arginare e migliorare la situazione. La lettura di alcuni brani del libro da parte di Erminio Zanoni ha intervallato le domande di Antonietta Sarzi, tra i fondatori di ArciBassa, e le articolate risposte di Prandini che ha riassunto i principali temi del libro.
La pubblicazione è nata per mettere in evidenza una situazione che doveva essere nota a tutti e che invece non lo era. Tramite gli articoli usciti su ‘La Provincia’ sono stati elencati 200 fatti di matrice mafiosa verificatisi fra il 1990 e il 2013. «E di fronte a 200 fatti criminosi — ha commentato Prandini — non si può parlare di solo di infiltrazioni». Non è stato trovato alcun fatto inedito, bensì sono stati collegati tasselli che erano sotto gli occhi di tutti, come il duplice omicidio delle Colonie Padane o il rogo della discoteca Nuvolari. E’ stato pure rammentato che nel Cremonese prevale la presenza della ‘ndrangheta e che la crisi attuale sta facendo allargare la piaga dell’usura. Cosa fare? Come prevenire l’insediarsi della criminalità organizzata? «I Comuni sono un presidio fondamentale e possono fare molto dotandosi di ‘termometri del rischio’, incrociando ad esempio dati degli uffici tributi, tecnico e anagrafe, come è stato fatto a Corsico». ‘Mafie all’ombra del Torrazzo’ era stato presentato domenica scorsa a Piadena dagli stessi Prandini e Meneghetti, intervistati da Marco Bazzani. L’incontro era stato promosso dall’assessore alla Cultura Annunciata Camisani, la quale aveva aveva dichiarato in chiusura che le proposte concrete contenute nel libro sarebbero state discusse in giunta nell’ottica, fra l’altro, di dotare il Comune del termometro del rischio. L’assessore, applaudita dagli autori, aveva sostenuto l’esigenza di una cooperazione dei sindaci del territorio nella concertazione di queste iniziative.
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