CASALMAGGIORE — Rivoluzione dell’orario scolastico con settimana corta per tutti all’istituto comprensivo Diotti? E un’ipotesi di lavoro, che dovrà essere vagliata dal collegio docenti e dal consiglio di istituto — che comprende anche i rappresentanti dei genitori — e che diventerebbe operativa dal prossimo anno scolastico: la decisione definitiva, come conferma il dirigente dell’istituto Maria Assunta Balestrieri, sarà presa entro un mese. «Dal punto di vista didattico una vera innovazione», aggiunge. Per intanto, però, si registrano malumori tra mamme e papà e anche il sindaco Claudio Silla schiaccia decisamente il freno: «Prima che vengano assunte decisioni definitive, la questione va valutata e concordata anche con l’amministrazione comunale. Il cambiamento degli orari avrebbe pesanti ricadute sullo svolgimento dei servizi di vigilanza all’entrata e all’uscita dalle lezioni e di trasporto con gli scuolabus».
Ma qual è la situazione? Negli istituti scolastici è arrivata una circolare del ministero dell’Istruzione che invitava i dirigenti a variare gli orari onde favorire l’istituzione della settimana corta. Anche la Regione Lombardia ‘spinge’ in questo senso. In pratica, dall’orario attuale (8-13), si passerebbe a quello 7.45-13.45 a cui, per chi ha scelto le cosiddette ‘36 ore’, si aggiungerebbero i due rientri pomeridiani. «Un orario molto pesante per dei ragazzini delle medie», obiettano alcuni genitori, che nel cambio di orari intravvedono inevitabili ripercussioni sul menage famigliare. «E’ stato dato — ci spiega un gruppo — un questionario a campione in alcune classi, ma non c’è stato ancora un vero confronto con le famiglie. Ad esempio, se la decisione venisse adottata, chi ha scelto le 36 ore potrebbe ancora cambiare e passare alle 32 ore?».
Insomma, c’è agitazione e, per sviscerare la questione, è stato organizzato un incontro tra genitori per martedì pomeriggio (ore 18.30) all’oratorio di Santo Stefano. Intanto qualcuno domanda: «Ma il sindaco e gli altri candidati sindaco, visto che si voterà tra poco più di un mese, non hanno nulla da dire?». Il primo a parlare, come abbiamo visto, è Silla: «Ho già fatto sapere a chi di dovere quali problemi ci sono. Va bene la spending-review, tenere chiusi istituti e segreterie scolastiche al sabato farebbe risparmiare il ministero, peccato che come al solito costi e disagi vengano buttati sulle spalle dei Comuni».