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"Esposto infondato"

Il vicesindaco e il segretario replicano alla minoranza. "Quanto evidenziato dal ministero dell'Interno è solo il parere di un funzionario"

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10 Aprile 2014 - 07:41

"Esposto infondato"

La seduta consiliare di martedì a Piadena

PIADENA — «Da sempre il gruppo di minoranza ‘Per Piadena unita’ sta tentando di far passare il messaggio che questa amministrazione ha lavorato in modo poco trasparente sul Piano di Governo del Territorio. Si tratta di una affermazione  di parte  e, anziché accettare un confronto dialettico nelle opportune sedi — il consiglio comunale —, si ricorre alla conferenza stampa, ove purtroppo tale  confronto non può avvenire». 
Il vicesindaco Gianfranco Cavenaghi, martedì sera in consiglio comunale, ha replicato con molta decisione all’iniziativa annunciata dai consiglieri Mara Malinverno e Francesco Bazzani, cioè la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica in relazione all’incarico all’architetto Floriana Petracco. Ad avviso dei consiglieri d’opposizione (che hanno sottolineato la presenza di un parere in tal senso del ministero degli Interni), dopo la morte del sindaco Bruno Tosatto, sarebbe stato necessario rinnovare il mandato fiduciario al tecnico con un nuovo contratto (essendo risolto automaticamente il precedente con il decesso del primo cittadino). 
Una tesi, questa, respinta dal segretario comunale Giovanni Andreassi: «L’incarico all’architetto Petracco, assegnato sulla base dell’articolo 110 del Testo unico enti locali, così come avvenuto in precedenza a Trigolo, Sesto Cremonese e Casalpusterlengo, è stato confermato da una delibera di assunzione e da due delibere di giunta, una del Comune di Piadena e una dell’Unione dei Comuni di Piadena e Drizzona. La sostituzione del contratto di lavoro con un altro, a mio avviso, è un adempimento meramente formale, non indispensabile nel momento in cui il vicesindaco è subentrato in tutte le funzioni del sindaco scomparso e ne ha confermato le scelte assunte in coerenza con il suo mandato elettivo. Quanto evidenziato dal ministero dell’Interno è solo l’opinione di un funzionario».
Il segretario ha aggiunto che «peraltro, se le delibere assunte sono illegittime, il ministero dell’Interno può avviare la procedura di annullamento, come è avvenuto ad esempio quando il Comune di Casalmaggiore aveva previsto il diritto di voto agli extracomunitari». Il dottor Andreassi ha inoltre evidenziato che «i consiglieri di minoranza hanno inviato una lettera di contestazione chiedendo una relazione dettagliata. Ho risposto chiedendo loro di fornire i pareri di cui dicono di essere in possesso, perché il confronto deve avvenire a carte scoperte».

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