L'ANALISI
01 Aprile 2014 - 06:27
Arturo Lupoli e Adamo Lupoli
CASALMAGGIORE — Adamo Lupoli non richiese alla Fiorentina, interessata a concludere un contratto quinquennale (giugno 2007-giugno 2012) con suo figlio Arturo, bomber casalese che ai tempi militava nell’Arsenal, una gratificazione in denaro aggiuntiva rispetto al compenso dovuto al calciatore. Lo ha sancito il Tribunale di Cremona che, per converso, ha condannato Luca Pasqualin, l’ex procuratore del giovane attaccante, per diffamazione nei confronti dello stesso Adamo Lupoli, funzionario dell’Agenzia delle Entrate assistito al processo dall’avvocato di Casalmaggiore Fabrizio Vappina. Pasqualin, così, dovrà risarcire 6mila euro a Lupoli padre.
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