L'ANALISI
28 Marzo 2014 - 14:46
Cavagnoli, Azzoni, Pinotti e Galli
CALVATONE - Dal prossimo 1 aprile, la fauna selvatica rinvenuta in difficoltà dovrà essere conferita presso il CRAS (Centro di Recupero per Animali Selvatici) di Calvatone, con sede all'interno del Parco Rifugio La Cuccia e il Nido. Al fine, comunque, di rendere più agevole ed efficace l'organizzazione del servizio, il CRAS di Castelleone (a Cascina Stella) resterà attivo con la sola funzione di ricezione della fauna selvatica in difficoltà: ne seguirà l'immediato trasferimento presso il centro di Calvatone per le cure del caso.
Ne hanno parlato nella tarda mattinata di venerdì l'assessore provinciale all'Agricoltura Gianluca Pinotti, il responsabile del Settore Agricoltura della Provincia Andrea Azzoni e il responsabile gestionale del CRAS Adriano Wainer Galli. Al tavolo anche il vicesindaco di Calvatone Giancarlo Cavagnoli, che ha portato il saluto del sindaco Pier Ugo Piccinelli, impossibilitato ad essere presente per motivi di lavoro.
Pinotti ha esordito ricordando che Cascina Stella, di proprietà della Provincia, "ospita da 15 anni il CRAS accreditato dalla Regione Lombardia per attività di pronto soccorso di primo livello, degenza e riabilitazione alla vita selvatica della fauna in difficoltà. Da Dicembre 2011 partner è l'ANPANA, in virtù di una convenzione attivata da aprile 2012 a marzo 2013 e da aprile 2014 a marzo 2014. Abbiamo sempre apprezzato il lavoro svolto dall'ANPANA in relazione alla gestione della fauna esotica. Abbiamo anche coinvolto l'Asl per la gestione degli animali domestici. In questi anni abbiamo lavorato per dare un servizio efficiente".
Dal punto di vista economico, "avevamo una disponibilità di 34.100 euro per Cascina Stella. La provincia di Lodi ci dava 15mila euro, gli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) 5000 e noi come Provincia di Cremona 14.100. Lo scorso anno Lodi ci ha dato 5000 euro, gli ATC 3900 e così abbiamo compensato noi. Viste le ristrettezze di bilancio, siamo riusciti a stanziare 30mila euro, spacchettandoli in due tranche da 15mila. Ottimizzando i costi riusciremo a garantire la gestione del CRAS per i prossimi due anni. Sarà attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, con l'assistenza della clinica veterinaria qui presente". Il CRAS "può gestire anche gli animali pericolosi. Per quanto riguarda la fauna esotica, resta il coinvolgimento del Corpo Forestale dello Stato (presente alla conferenza stampa con tre suoi esponenti in divisa, nda)".
Cavagnoli ha detto che "avere un servizio del genere sul proprio territorio, non può che rappresentare una soddisfazione enorme per il Comune di Calvatone. Ci auguriamo che la crescita continui".
Azzoni ha sottolineato come "il CRAS di Castelleone era di natura pubblica e gestito da un'associazione privata. Oggi assistiamo ad una inversione. I contributi messi in campo riconoscono una funzione pubblica alla realtà di Calvatone. L'affiancamento garantito dalla Provincia garantisce anche un adeguamento strutturale. E la struttura calvatonese offre servizi qualitativamente migliori".
Galli: "Siamo consapevoli, in questi tempi di crisi, che le istituzioni soffrono per la scarsità delle risorse. Senza i contributi stanziati dalla Provincia non si riuscirebbe a fare grandi cose e per questo non possiamo che esprimere un grazie. Sicuramente, con Calvatone, riusciremo a dare lo stesso servizio offerto da Cascina Stella con qualcosa in più. Tramite il Ministero della Salute, con cui sono in contatto attraverso il dottor Andrea Sorrento, ho fra l'altro avuto la garanzia che avremo l'accreditamento per gli animali esotici".
Quanto ai numeri e alle tipologie di animali, "ogni anno vengono accolti una media di 650-700 animali e a Cascina Stella si è ottenuto il record del 75% degli animali recuperati. Attualmente sono ospitati al CRAS di Calvatone un serpente - falso corallo -, un riccio, una lepre, uno sparviere, una poiana, tartarughe. Di recente abbiamo liberato un capriolo. Tra quelli che possiamo ospitare ci sono quelli pericolosi, come ungulati (cinghiali), tassi, volpi. Nel conferimento a noi di questi animali, chiediamo sia formalizzata la procedura necessaria, come la custodia giudiziale".
Quanto alla possibilità di ospitare determinati tipi di animali, eventualmente anche da fuori provincia, va valutatata caso per caso la situazione, anche in termini di costi. "Nel caso si fosse concretizzata l'ospitalità di un boa constrictor, ci sarebbe stata una spesa di 2 euro al giorno".
Galli ha aggiunto che il centro potrebbe ospitare "un cucciolo di leone, ma non un esemplare adulto".
Al termine la visita del CRAS, guidata da Michele Vicari, medico veterinario responsabile, affiancato dall'operatore Massimo Basaglia. L'edificio consta di un ufficio accettazione, di una astanteria, di una sala visita e di una sala ricovero. All'esterno ci sono diverse voliere, uno spazio per gli ungulati, un laghetto per i ricci e un secondo, più grande, per cigni, oche e tartarughe.
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