L'ANALISI
26 Marzo 2014 - 00:27
Il consigliere di minoranza Orlando Ferroni
CASALMAGGIORE - "Per mezzo punto l'offerta della fondazione Busi per la ricerca di mercato dell'Asl, bisognosa di una sede unica per uffici e ambulatori, è stata ritenuta la migliore tra le nove proposte pervenute (le altre otto tutte di privati, ndr)". La notizia è stata data martedì sera in consiglio comunale dal sindaco Claudio Silla rispondendo a un'interrogazione del consigliere di minoranza Orlando Ferroni ('Casalmaggiore per la libertà') che chiedeva chiarimenti sull'operazione della fondazione - che gestisce la casa di riposo, il centro diurno intergato e la comunità alloggio per disabili - operazione che, provocatoriamente, ha definito "attività speculativa immobiliare". La fondazione alcuni anni fa ha avuto l'opportunità di comprare l'ex casa Fontana (l'acquisto è avvenuto a dicembre del 2011), una proprietà di notevole consistenza posta al confine, tra via Guerrazzi e via Romani, che avrebbe dato all'istituto geriatrico la possibilità di espandersi in caso di future necessità. "A mio avviso è stata una scelta lungimirante", ha chiosato il sindaco, che ha aggiunto: "Poi è intervenuta questa ricerca di mercato da parte dell'Asl, che prima aveva presentato in Regione un progetto di riqualificazione del vecchio ospedale di via Cairoli ricevendo a novembre 2013 la risposta che non era possibile finanziarlo: non ci sono soldi. Così l'Asl ha cercato un'alternativa. La fondazione ha fatto dei conti: 60mila euro di affitto per 20 anni la mettevano in condizione di sistemare almeno 1.400 metri quadrati e ritrovarsi con un'immobile rimesso a nuovo. Con i tempi che corrono, mi sembra una buona operazione. Mi risulta, in merito alle preoccupazioni sulla compatibilità delle condizioni urbanistiche, che ci sia spazio sufficiente per i parcheggi e la viabilità". Il primo cittadino ha quindi lasciato la parola al presidente uscente della fondazione, Paolo Bini (in aula c'erano anche il consigliere Claudio Frigeri e il direttore amministrativo Luciano Taracchini): "Abbiamo, grazie a lasciti e donazioni, 100 ettari di terreni e un patrimonio edlizio valutato sui 18 milioni di euro. Tutti i ricavi sono impegnati nell'assistenza agli ospiti e nel contenimento delle rette. Il bando dell'Asl è stata un'occasione importante e abbiamo valutato che i 60mila euro l'anno di affitto per vent'anni coprirebbero l'impegno per la richiesta ristrutturazione". Ma è vero che dovrete accendere un mutuo?" ha domandato Ferroni. Ha risposto Taracchini: "Parte dell'impegno sarà coperto con disinvestimenti patrimoniali, parte con un mutuo". "Non sarebbe stato meglio - ha incalzato il consigliere di minoranza - tenere quell'immobile per aumentare i posti letto nella casa di riposo?". "Non possiamo aumentare i posti letto in quanto gli accreditamenti da parte della Regione sono bloccati. Sono contingentati sul parametro del 7 per mile della popolazione con oltre 75 anni". Per Ferroni, comunque, "prima di fare un mutuo bisogna essere sicuri che i servizi agli ospiti siano al meglio. Lo sono?". A questo ha replicato indirettamente Silla rigraziando il presidente del Cda Bini, il vicepresidente Romanetti, i consiglieri Frigeri, Galimberti e Zolazzi e il direttore Taracchini "perché in questi anni hanno ampliato i servizi e tenuto le rette tra le più basse della provincia". Bini, a sua volta, in precedenza aveva ringraziato l'amministrazione, il consiglio comunale e il suo Cda "per il sostegno a un lavoro svolto in un settore delicato, con l'impegno a garantire dignità e assistenza adeguata agli ospiti e riguardo al personale".
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