L'ANALISI
16 Dicembre 2013 - 18:30
Franco Orefici
CASALMAGGIORE — Si è presentato nell’aula di giustizia con un faldone pieno di carte. Ci sono le fatture di pagamento emesse per i lavori di ristrutturazione che lui ha fatto nella casa dell’amico. Ci sono le polizze e i conti correnti. «I soldi sono ancora tutti lì». Donato Laino non ci sta a passare per colui che ha ‘fregato’ l’amico Franco Orefici, «bizzarro» personaggio di Gussola, affetto da bipolarismo, come certifica il carteggio medico, dal patrimonio cospicuo, amante della bella vita e giramondo, morto a 55 anni senza neanche più un euro. Morto il 18 dicembre del 2006 a Ibiza, il suo ultimo viaggio. Originario di Matera, legale rappresentante di due società cooperative, trenta dipendenti, Laino ieri si è difeso dall’accusa di circonvenzione di incapace che lo vede sul banco degli imputati insieme alla moglie Isabella e alla figlia Mara. Ha detto di aver effettuato dei lavori per Orefici e prodotto le fatture di pagamento.
Per il professor Giuseppe Fazzari, direttore dell’Unità Operativa di Psichiatria all’ospedale di Brescia, perito del giudice, «il disturbo bipolare di cui Orefici soffriva da tempo non poteva non essere riconosciuto».
La sentenza è attesa per il 6 febbraio.
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