L'ANALISI
15 Dicembre 2013 - 12:04
Il vecchio ospedale e, nel riquadro, Orlando Ferroni
CASALMAGGIORE — «La Consulta dei sindaci casalaschi pensa che l’eventuale fusione delle Asl di Cremona e Mantova possa essere una cosa buona per il territorio Oglio Po? Noi di ‘Casalmaggiore per la libertà’ la pensiamo allo stesso modo. E ci siamo portati avanti parlando all’assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani di una nostra proposta».
Parole del consigliere comunale Orlando Ferroni stimolate dalle riflessioni del vicesindaco Luigi Borghesi a margine della riunione della Consulta territoriale sanitaria convocata venerdì scorso dal consigliere regionale Carlo Malvezzi: a Ferroni quale abbiamo chiesto di spiegarci il contenuto della proposta. «Ammettendo che la fusione un domani venga fatta, l’idea sarebbe, dato che Casalmaggiore è equidistante da Cremona e Mantova, di realizzare qui una sede della nuova Asl unificata. Si può pensare alla sede centrale, che non scontenterebbe nè Cremona nè Mantova, ma anche a una sede di riferimento, con tutti i servizi oggi presenti solo nei due capoluoghi, per le ‘terre di mezzo’ delle due province. Il contenitore c’è: il vecchio ospedale di via Cairoli, che tra l’altro è già di proprietà dell’Asl cremonese. L’immobile è allo sfascio, in un degrado che sembra irreversibile. Questa potrebbe essere l’occasione buona per riqualificarlo».
Ormai diversi anni fa l’Asl, su sollecitazione dell’amministrazione locale, aveva predisposto uno studio di massima per il restauro del complesso, che tra l’altro in alcune sue parti è anche di pregio, ma poi sono arrivati i tempi delle ‘vacche magre’ e non se ne è fatto più nulla. «Io credo — riprende Ferroni — che la politica debba riprendere a usare buon senso, razionalità, capacità di prevedere a lungo termine. Questa proposta non è la richiesta di un favoritismo per Casalmaggiore: pensiamo che un calcolo reale sui risparmi di tempo e denaro che avrebbero i cittadini non costretti a recarsi a Cremona o a Mantova giustificherebbe i costi dell’operazione. Intanto lanciamo il sasso in piccionaia. Vedremo se prevarranno le caste o i bisogni dei cittadini».
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