L'ANALISI
04 Dicembre 2013 - 09:58
VIADANA/ISOLA CAPO RIZ-ZUTO — Era sempre in prima linea contro la ‘ndrangheta e questo l’aveva fatta diventare un simbolo dell’antimafia. In realtà l’elezione di Carolina Girasole a sindaco di Isola Capo Rizzuto è stata macchiata, secondo la Dda di Catanzaro, da un accordo con la cosca della ‘ndrangheta degli Arena che le avrebbe fornito un pacchetto di 1.350 voti.
È questo lo scenario che emerge dall’indagine della Guardia di finanza di Crotone che martedì mattina ha portato all’arresto di otto persone tra cui la stessa Girasole ed il marito Francesco Pugliese, entrambi posti ai domiciliari.
Il nome della Girasole è molto conosciuto a Viadana in quanto in città risiedono molti nuclei familiari originari della località calabrese e innumerevoli sono i rapporti fra i due centri tanto che nel 2011 il Comune mantovano aveva siglato con quello crotonese un protocollo d’intesa riguardante iniziative «socio-culturali».
Un paio di anni prima, una delegazione viadanese aveva fatto visita alla sindaca nel municipio isolano in occasione del gemellaggio con il vicino Comune di Cutro. La notizia dell’arresto è stata accolta con grande stupore negli ambienti della politica. Come si ricorderà, infatti, è di pochi giorni fa la dura battaglia all’interno del Pd— partito di maggioranza a Viadana — con accuse e querele peri rischi di infiltrazioni mafiose nel partito.
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