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"Renzi può cambiare le cose", Luciano Toscani e Giancarlo Corada ci credono

'Il Casalasco cambia verso', serata in Santa Chiara

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16 Novembre 2013 - 14:16

"Renzi può cambiare le cose", Luciano Toscani e Giancarlo Corada ci credono

CASALMAGGIORE — «Il popolo di Report, quello che guarda la Gabanelli e si indigna, intravvede in Matteo Renzi una possibilità concreta, vera, di cambiare le cose in questo Paese. Il nostro movimento di cittadini, che si muove dentro e fuori il Partito Democratico, ha fiducia nella sua risposta democratica, diversa da quella di Grillo, una risposta che parte dagli esempi di buona amministrazione nelle comunità locali». 

Così Luciano Toscani, ex sindaco di Casalmaggiore, referente della mozione Renzi in vista delle primarie Pd dell’8 dicembre, ha introdotto la serata intitolata ‘Il Casalasco cambia verso’ tenuta venerdì sera nella cappella di Santa Chiara e incentrata sull’intervento di Giancarlo Corada, già presidente dell’amministrazione provinciale e sindaco di Cremona. In sala il referente dei comitati Renzi per Crema Gianluca Savoldi, il sindaco di Scandolara Ravara Gianmario Magni, parecchi rappresentanti del movimento civico ‘Il Listone’ con il leader Carlo Gardani, il presidente del Consiglio comunale casalese Calogero Tascarella, il segretario del locale circolo Pd Edoardo Borghesi e diversi cittadini (pochi dei quali iscritti al Pd). 

Toscani, dopo aver ricordato la vicinanza dimostrata da Corada a Casalmaggiore quando era in Provincia («Santa Chiara è così com’è oggi anche grazie agli stanziamenti della sua amministrazione»), è entrato nel vivo: «Secondo quale percorso un esponente ‘storico’ della sinistra cremonese si è avvicinato a Renzi?». «Da un anno — ha iniziato il professore — mi sono dimesso dal consiglio comunale di Cremona. Sì (rispondendo a una battuta di Toscani), mi sono ‘autorottamato’, ho fatto altre cose, ma quando è scoppiata la questione vitalizi in Regione mi sono detto che dovevo fare qualcosa. Se non ci occupiamo di politica, la politica si occupa di noi e ci frega. E allora la prima cosa da fare è combattere il disinteresse, mobilitarsi per l’8 dicembre e mandare la gente a votare".

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