L'ANALISI
11 Novembre 2013 - 13:42
La carovana di nomadi a Casalmaggiore
CASALMAGGIORE — La giunta comunale (assenti il vicesindaco Borghesi e l’assessore Pasotto) non ha accolto la richiesta della ditta ‘Marin Visino Snc’ di via Vanoni, presentata all’inizio di ottobre, di poter acquisire un appezzamento di 2.838 metri quadrati, di proprietà del Comune, confinante con l’azienda. La quale, contestualmente, chiedeva che fosse anche cambiata la destinazione d’uso dell’area — attualmente suddivisa tra viabilità, verde e parcheggio— in verde privato oppure in area cortilizia al servizio dell’attività produttiva.
L’istanza della ditta insediata in zona industriale nasce da una motivazione precisa: «Il terreno non è recintato e viene utilizzato esclusivamente per le soste dei nomadi creando notevoli disagi di natura igienico-sanitaria». Insomma, la richiesta dell’azienda ha tutta l’aria di essere diretta conseguenza delle soste dell’ultima carovana di nomadi — erano Sinti francesi e spagnoli — tra la fine di agosto e settembre: permanenze che avevano lasciato nelle vicinanze del ‘campo provvisorio’ una situazione deplorevole,tra rifiuti abbandonati e vere e proprie latrine a cielo aperto.
Però l’esecutivo municipale — visto anche il parere negativo sulla vendita espresso dall’ufficio Urbanistica — ha detto no. Ecco le motivazioni espresse nella delibera: «1) l’area non è compresa nel piano delle alienazioni; 2) per venderla servirebbe comunque un’asta pubblica; 3) modificare il Pgt per variare la destinazione costerebbe al Comune 20mila euro; 4) anche un altro terreno adiacente, di proprietà della ditta, non risulta recintato».
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