L'ANALISI
18 Agosto 2013 - 08:47
Graziano Lanzetti e Vitaliano Daolio
CASALMAGGIORE — Ora che la nuotata di Ferragosto tra le zattere della Polisportiva Amici del Po e della Canottieri Eridanea ha sancito la balneabilità del grande fiume dichiarata dall’Arpa di Cremona, sono in molti a chiedersi se possa già considerarsi ‘normale’ tornare a buttarsi in acqua, soprattutto sotto il profilo della sicurezza.
Da due esperti dell’ambiente fluviale quali Graziano Lanzetti di Casalmaggiore e Vitaliano Daolio di Motta Baluffi giunge subito un invito alla massima cautela. «Bisogna sempre prestare la massima attenzione a causa della presenza di scalini nella sabbia provocati dalle correnti», osserva Lanzetti. «Alcuni annegamenti si verificano perché magari si cammina in mezzo metro d’acqua e poi ci si imbatte improvvisamente in una buca».
Daolio è perplesso di fronte alla dichiarata balneabilità: «Francamente mi fa un po’ sorridere. Negli anni ’60 la visibilità era di quattro metri, ora è di 20 centimetri. Certo, la situazione è migliorata rispetto agli anni ’70, ’80 e ’90, ma aspetterei a cantare vittoria, tanto più che a Parma il fiume non è stato ancora dichiarato balneabile. In qualunque caso, io per ora il bagno in Po non lo faccio, e non lo faccio fare nemmeno a mio nipote».
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