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CASALMAGGIORE

La storia. Borse di studio nel segno dell'accoglienza

Cinque alunni stranieri del Romani verranno premiati dai famigliari della prof Arisi. «Profuse impegno e professionalità insegnando l’italiano a tanti giovani migranti»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

31 Maggio 2023 - 05:10

Augusta Arisi Sanfilippo

CASALMAGGIORE - Cinque premi, ciascuno del valore di 500 euro, da assegnare ad alunni stranieri in memoria della professoressa Augusta Arisi Sanfilippo, scomparsa l’8 giugno 2013. La proposta è stata fatta dal marito Guido e dai figli Laura e Francesco al Polo Romani per sottolineare la sensibilità dimostrata dalla loro congiunta nei confronti dei primi ragazzi che arrivavano in Italia da altri Paesi, perché imparassero l’italiano. «Augusta per più di trent’anni è stata insegnante di Materie letterarie presso la nostra Scuola Media G. Diotti e i colleghi e gli studenti che hanno vissuto con lei in quegli anni hanno ben presente la profonda preparazione culturale, la grande passione, la forte sensibilità umana e sociale con cui ha sempre condotto il suo lavoro». Augusta «partecipò anche nei primi anni ‘90 ai corsi per l’apprendimento della lingua italiana organizzati dall’amministrazione comunale e dalla Casa dell’accoglienza diretta da don Paolo Antonini a favore degli ospiti migranti provenienti perlopiù dall’Africa e da poco giunti in Italia per cercare un lavoro e un inserimento nella nostra società».

Ed è proprio «ripensando all’entusiasmo con cui Augusta visse quel momento che abbiamo deciso di proporre al nostro Istituto di Istruzione Superiore l’istituzione per il corrente anno scolastico di un premio da assegnare agli alunni nati da genitori entrambi migranti extra-comunitari che abbiano riportato la votazione più alta nei prossimi esami di maturità in uno dei cinque indirizzi di studio presenti nel Polo Romani: Classico, Scientifico, Linguistico, Tecnico informatico, Costruzioni, ambiente e territorio». La famiglia Sanfilippo ha deciso di privilegiare «quei migranti di seconda generazione che, partendo da una situazione di oggettivo svantaggio culturale, linguistico ed economico, si sono iscritti, spesso a costo di gravi difficoltà e sacrifici, a una scuola superiore ed hanno conseguito la maturità con particolare merito».

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