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LA STORIA

Piadena come Brescello, Don Camillo e Peppone sono nati qui

Anni ‘50. Nella testimonianza di Franco Toninelli il paese diviso tra ‘bianchi’ e ‘rossi’ anche nel tifo per la squadra di calcio. Tante le somiglianza con il paese reggiano in cui Guareschi ambienta l’epopea diventata famosa in tutto il mondo

Fabio Guerreschi

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fguerreschi@laprovinciacr.it

29 Marzo 2023 - 05:20

Piadena come Brescello, Don Camillo e Peppone sono nati qui

La squadra della Platina legata all’oratorio di Piadena

PIADENA DRIZZONA - Chissà se Giovannino Guareschi avrà conosciuto queste storie e avrà preso inspirazione per il suo ‘Mondo piccolo’ animato da personaggi come i celeberrimi Don Camillo e Peppone. Le similitudini sembrano scritte dal Destino in persona e sono tante: cattolici e comunisti, squadra di calcio ‘bianca’ e squadra di calcio ‘rossa’, il parroco Dc e il sindaco Pci. Si sa che gli artisti, e gli scrittori, accumulano pensieri, li rielaborano e li restituiscono e la testimonianza sulla Piadena degli Anni ’50 del secolo scorso di Franco Toninelli non può non far andare con la memoria alla Brescello della stessa epoca.

La Martelli degli anni ‘50. La società viene intitolata al grande giocatore del Torino


«Il paese in quegli anni — racconta Toninelli, 91 primavere, piadenese doc anche se da diversi anni vive a Castiglione delle Stiviere — era segnato da movimenti culturali, sociali e sportivi che hanno contribuito a vivacizzare, e migliorare la vita delle persone. Era la terra dei ‘paisan’, i contadini descritti da Giuseppe Morandi. C’era la Folgore, storica squadra di calcio di Prima Divisione in cui giocavano Nino Prandi, Renato Storti, Mario Girelli, Fausto Barcellari e poi, alcuni anni dopo, Fausto Denti ed Eraldo Borrini che giocarono in serie B con Spezia e Cremonese. Nel 1950 venne fondata la società sportiva ‘Danilo Martelli’ da Curzio Jorini in onore del calciatore del Grande Torino, morto a Superga. La nascita di questa squadra, orientata e sostenuta dalla sinistra locale con la Cooperativa di consumo, stuzzicò il parroco don Giuseppe Martinelli, per tutti don Peppino, a costituire una nuova squadra di calcio in contrapposizione, calcistica e politica, alla Martelli. Così nacque la Platina».

La gara di Brescello ripresa nel film ‘Don Camillo’

Se a Brescello la rivalità calcistica è finzione narrativa, a Piadena è reale e non è difficile immaginare accese discussione al Bar Sport del paese. Ma la realtà, in questo caso, supera la fantasia. Nel 1950 a Piadena c’erano tre squadre di calcio: Folgore in Prima Divisione, Platina e Martelli nella Lega Giovanile. Le prime due di destra, legate all’oratorio, la terza di sinistra. «Il primo derby — prosegue Toninelli — tra Martelli e Platina si giocò il primo dicembre del 1950, il secondo il 4 marzo del 1951, vinti entrambe dalla Martelli per 2 a 1. In realtà era la vittoria totale dello sport per bravura, maturità e correttezza dei giocatori scesi in campo, come sottolineò anche la stampa locale. Furono esaltate la classe di Berto Bazzani, le parate di Emilio Leoni, il talento di Giuliano Bossini, l’esuberanza fisica di Beppe Fontanella e le giocate di Enzo Grandi e della mezz’ala Malaggi per la Platina. Dall’altra parte la perfezione tattica di Ottavio Bini e la tecnica del portiere Renato Fontanella, poi Bruno Bussini, Fulvio Musa e Cesare Molinari, guidati dal grande Borrini».

La premiazione del primo torneo di tennis con don Giuseppe Martinelli

Ma non c’è solo il calcio a Piadena. Don Peppino costruisce anche il campo da tennis e fonda una società di atletica leggera che si specializza soprattutto nelle corsa campestre e nel mezzofondo, e che partecipa a gare di livello nazionali. A eccellere c’è ancora Beppe Fontanella che diventa campione italiano nei 1.500 metri a Torino. Intanto proseguono le rivalità sul campo da calcio. «Nella stagione 1953-54 Folgore e Martelli parteciparono sia alla Lega Giovanile che alla Prima Divisione, così i derby divennero quattro — dice Toninelli —. Le due squadre crebbero e nel 1958-59 la Folgore vinse il campionato di Lega Giovanile». Ma il colpo di scena è dietro l’angolo: l’anno dopo la Folgore si scioglie, lasciando la Martelli unica squadra di Piadena, come lo è anche ai nostri giorni.

Un aspetto ludico di Piadena: la rivista del 1956 ‘Adamo piuttosto villano’ 

Un decennio di grande fermento quello piadenese, prologo al decennio successivo altrettanto ricco di fermenti sociali, politici e culturali. La riscoperta di don Primo Mazzolari (che fu parroco a Bozzolo) l’ingresso sulla scena locale e nazionale di Mario Lodi, il Gruppo Padano di Piadena, il Duo di Piadena, la Lega di Cultura. Senza dimenticare il calcio, ovviamente, con Luciano Cesini — uomo di sinistra — che detiene ancora il record di presenze con la casacca della Cremonese, e con Alessandro Bastoni difensore dell’Inter e della Nazionale.

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