L'ANALISI
04 Marzo 2023 - 05:20
CASALMAGGIORE - Cercate un lavoro sicuro e duraturo nel tempo, vista la natura essenziale del servizio svolto? Una opportunità potrebbe essere quella di svolgere la professione di necroforo, la persona che lavora del settore dei servizi funebri e si occupa del trasporto delle salme, della loro preparazione e di altre attività correlate alla sepoltura.
Per ottenere la qualifica necessaria non è necessario fare troppa strada, visto che la Fondazione Santa Chiara, proprio giovedì, ha attivato un corso per ‘Addetto all’attività funebre’. Lo ha reso noto giovedì sera in consiglio comunale Mauro Acquaroni, presidente dell’ente casalese, che gestisce l’Istituto professionale di via Formis, una realtà che conta attualmente su 258 iscritti. «Si tratta — ha sottolineato Acquaroni — di una novità, che sta andando bene».
«Tutto è partito dal fatto che abbiamo avuto delle richieste da parte di alcune imprese di onoranze funebri e siamo rimasti anche sorpresi di questo fatto», riferisce il direttore di Santa Chiara, Mirko Bozzetti. «L’origine deriva dalla Regione Lombardia che, circa un mese fa, ha aggiornato le regole per ottenere la qualifica di ‘Addetto all’attività funebre’. I percorsi sono tre: direttore tecnico, operatore funebre cioè necroforo, e addetto al trasporto del cadavere. Se prima era sufficiente un corso di 24 ore, adesso è necessario uno di 36. Per le nuove assunzioni nelle imprese di onoranze funebri è necessario superare anche un esame finale, non è sufficiente frequentare le lezioni».
Il direttore spiega che «gli iscritti sono 14: 6 sono persone che devono fare un aggiornamento, 3 sono interessati al ruolo di direttore, e 5 sono coloro che vogliono diventare necrofori. Le età vanno dai 20 ai 50 anni circa. I più ‘grandi’ sono quelli che devono fare l’aggiornamento».
I docenti sono tre: «Abbiamo reclutato, per i necrofori, un insegnante che arriva dalla provincia di Milano. Deve spiegare la materia più tecnica, il modo di trattare le salme, il trasporto ma anche la parte normativa. Poi abbiamo anche un docente che si occupa della parte psicologica».
Un bravo necroforo dovrebbe avere alcune qualità come l’empatia, perché dovrebbe essere in grado di comprendere e rispettare il dolore e la sofferenza dei famigliari del defunto. Ma deve anche trattare il defunto con rispetto e dignità durante il trasporto e la preparazione per la sepoltura, deve eseguire il suo lavoro con precisione e attenzione ai dettagli, assicurandosi che tutte le procedure siano eseguite correttamente. Un necroforo deve essere anche capace di lavorare sotto pressione perché potrebbe dover gestire situazioni emotive in cui è necessario agire rapidamente e con decisione.
Naturalmente deve agire sempre in modo professionale, deve essere in grado di comunicare in modo efficace con i famigliari del defunto e con gli altri membri del team funebre. Ovviamente c’è anche da considerare che il lavoro di un necroforo richiede spesso il sollevamento e il trasporto di oggetti pesanti, quindi dovrebbe essere in buona forma fisica. E deve anche avere sensibilità culturale ed essere consapevole delle diverse pratiche e rituali funebri delle diverse culture e religioni.
«Abbiamo anche un docente consulente del lavoro, che si occupa della sicurezza sul lavoro — precisa Bozzetti —. Il corso sarà ‘spalmato’ i due mesi, sino ad aprile. È necessaria la frequenza: le ore devono essere certificate».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris