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L' INIZIATIVA

La storia di Calvatone sbarca su YouTube

Donato Breda segue le orme del padre Ferdinando contribuendo alla conoscenza e documentazione del paese

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

26 Gennaio 2023 - 05:15

La storia di Calvatone sbarca su YouTube

CALVATONE - Da padre a figlio. Continua ad essere importante il contributo della famiglia Breda alla conoscenza e alla documentazione della storia di Calvatone.

Donato Breda, figlio del maestro Ferdinando, figura di rilievo per il paese, ha aperto il canale YouTube «Appunti di storia calvatonese» in cui vengono pubblicati alcuni video che raccontano le vicende storiche locali. Il primo video è stato dedicato a «Chiese e conventi a Calvatone», ma Breda si è già dedicato anche a «Castelli, porti, mulini, feudi e Marchesi» e anche alle battaglie di Bedriaco e a un approfondimento sul nome e l’origine di Calvatone. I filmati sono di grande interesse e sono ben realizzati, con immagini grafiche, fotografie, schemi che facilitano la comprensione di chi guarda. Donato risiede a Milano ma è rimasto profondamente legato alle sue origini calvatonesi.

Donato Breda

Al padre di Donato il periodico comunale «Informare», diretto da Paolo Capra, ha dedicato un ampio spazio ricordando il centenario della sua nascita.

Nato nel 1922, Breda si diplomò nel 1940 all’Istituto Magistrale Anguissola di Cremona. Partecipò alla seconda Guerra Mondiale col grado di sottotenente di fanteria. Quindi, finita la guerra, iniziò la sua carriera di insegnante alle scuole elementari di Calvatone. Si ricorda, nel testo comunale, che «parallelamente ottenne l'abilitazione alla professione di segretario comunale, fu assessore dal 1951 e sindaco di Calvatone dal 1960 al 1968. Nel 1962, a soli 40 anni, gli fu conferita la Croce di Cavaliere al Merito della Repubblica, a firma dell’allora presidente della Repubblica Antonio Segni. In pensione dal 1978, si dedicò con tutte le sue forze a ricercare e far conoscere a noi, e ai posteri, la storia del nostro paese».


Breda viene ricordato anche come maestro: lo fu dal 1942 al 1978. «Seppe introdurre a Calvatone le classi 6^ e 7^, dove si insegnava ai maschi la materia di agraria (che prevedeva anche, da parte degli alunni, la coltivazione a cereali di un campo) e alle femmine quella di economia domestica, oltre al francese come lingua straniera». Ma Breda «trovò anche il tempo di scrivere su un taccuino una cinquantina di poesie e racconti. Dal 1951 al 1957, già maestro elementare, a titolo gratuito collaborò con il quotidiano nazionale L’Italia inviando alcuni articoli, poi pubblicati nella pagina dedicata al Cremonese, in cui si descrivevano, con stile giornalistico, alcuni episodi di cronaca del paese. Scrisse anche alcuni brevi racconti più intimi sulla sua vita in paese, poi ritrovati in una cartella intitolata “Notarelle”. Una volta in pensione, oltre a coltivare il suo amato orto, trovò il tempo di dedicarsi allo studio della Storia di Calvatone».

«Informare» ricorda che il maestro Breda «nella sua continua ricerca di fonti storiche, tra Archivi di Stato e biblioteche provinciali, trovò alcuni corposi documenti manoscritti (Il Diploma di Re Desiderio del 760 d.C. e l’Indice dell’Archivio di S. Giulia del 1700) con parecchio materiale su Calvatone e il suo territorio, che descrisse in Beni e chiese del monastero Bresciano di Santa Giulia a Calvatone». Realizzò anche un corposo volume in tre parti, che copre il periodo dal 1989 al 2000, intitolato «Scavi archeologici a Calvatone – Relazioni e note», frutto del suo lavoro di trascrizione delle conferenze che seguiva puntualmente. Insomma, una figura davvero poliedrica di cui il figlio Donato, sfruttando al meglio la tecnologia, porta avanti l’eredità culturale.

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