Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

SCUOLA E REGOLE

Stop al cellulare in classe, solo pochi studenti rispettano il divieto

Circolare perentoria emessa dal ministro Valditara sull'utilizzo dello smartphone appoggiata e sostenuta dai dirigenti scolastici cremonesi

Elisa Calamari

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

23 Dicembre 2022 - 05:10

Stop al cellulare in classe, solo pochi studenti rispettano il divieto

CREMONA - In classe l’uso dei telefoni cellulari per finalità non didattiche è vietato da ormai 15 anni ma, come spesso dimostrano video e foto pubblicati sui social, si tratta di una norma che si scontra con l’istinto e la voglia dei ragazzi di comunicare: secondo il portale Skuola.net solo il 15% degli studenti accetta di buon grado il divieto.

Così, per rinforzarlo, il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha appena emesso una circolare perentoria: ha invitato tutti gli istituti a formalizzare in autonomia regolamenti per la ‘presenza’ dei cellulari in classe. «Distrarsi con i telefoni – ha sottolineato il ministro – non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza. L’interesse comune che intendo perseguire è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno».

Le parole di Valditara sono appoggiate e sostenute dai dirigenti scolastici cremonesi, che già da tempo hanno redatto regolamenti ad hoc.

presidi

Simona Piperno, preside dell’istituto Ghisleri, dice infatti: «Il contenuto della circolare è già inserito nel nostro regolamento e nel patto di corresponsabilità con le famiglie. Vietano l’uso dei cellulari se non per finalità didattiche e su autorizzazione dei docenti. Sono anche previste sanzioni disciplinari, vale a dire le classiche note che, se ripetute, possono anche portare alla sospensione. Daremo comunque ulteriore diffusione della norma alla luce della circolare ministeriale: è importante che il messaggio passi agli studenti e anche alle famiglie, visto che è capitato che sanzioni disciplinari legate all’uso del telefono in classe venissero contestate dai genitori. È necessario riflettere sul fatto che, come dice Valditara, usare il telefono durante le lezioni è in primis una mancanza di rispetto nei confronti dei docenti ed è inoltre mortificante per il diritto allo studio, perché il dispositivo distrae. Ho apprezzato particolarmente la nota del ministero – conclude Piperno – perché sono stati allegati report circa l’ultima indagine, che ponte attenzione sugli aspetti negativi dell’uso del telefono».

Maria Grazia Nolli, preside del liceo Manin, conferma la presenza di un regolamento ad hoc già in vigore da tempo. E precisa: «Sappiamo che il telefono è uno strumento importante, assolutamente da non demonizzare e che sotto la guida degli insegnanti può anche avere una finalità didattica. Ma ai ragazzi va spiegato che qualsiasi altro utilizzo in classe diventa controproducente. Non basta dire ‘Mettetelo sulla cattedra’. Si tratta di interagire con gli studenti e fare capire loro che c’è contesto e contesto. Noi, ad esempio, non abbiamo custodie o armadietti, anche perché ritirare i cellulari vorrebbe dire estrarre la sim card e lasciarla allo studente. Per noi è molto più importante che le ragioni di questo divieto vengano comprese e quindi rispettate. Fondamentale anche il ruolo della famiglia, che deve collaborare con la scuola nel far capire anche i rischi che una dipendenza dal cellulare può comportare».

Sulla stessa lunghezza d’onda Daniele Pitturelli dell’istituto Stradivari: «Abbiamo un regolamento d’istituto che ne vieta l’utilizzo da più di dieci anni – spiega – ma terremo nella dovuta considerazione la circolare ministeriale, fatto salvo che la questione è giù trattata dalle norme interne».

Infine Alberto Ferrari, preside del liceo Aselli, conferma che il regolamento è in vigore da circa quindici anni, ma sottolinea che periodicamente il tema viene riaffrontato: «Da una parte è giusto e importante dare fiducia ai ragazzi in un’ottica di regole chiare, ricordando che durante le lezioni non si devono usare i telefoni. Dall’altra è bene che a sensibilizzare sull’argomento siano anche gli adulti. Docenti e genitori devono insegnare un sano utilizzo del telefono, che in classe può essere fonte di distrazione. Come controllare il rispetto del regolamento? Noi abbiamo lasciato autonomia ai singoli consigli di classe: qualcuno fa riporre i telefoni in sacche, qualcuno li fa mettere spenti sul banco. Tutto con l’obiettivo di responsabilizzare i ragazzi. Certo, come tutte le regole vanno ogni tanto ricordate. E lo facciamo. Infatti ne abbiamo riparlato in collegio docenti due mesi fa».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400