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Epidemia influenzale, a letto 6mila cremonesi in una sola settimana

Nella settimana tra il 21 e il 27 novembre l’osservatorio InfluNet di Regione Lombardia, ha stimato il 5.500 i residenti in provincia colpiti dal virus

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

05 Dicembre 2022 - 05:20

Epidemia influenzale, a letto 6mila cremonesi in una sola settimana

CREMONA - Più che il Covid, la cui ondata autunnale rimane sotto controllo grazie ai vaccini, a mettere a letto i cremonesi in questo periodo pre natalizio è l’influenza stagionale. Nella settimana tra il 21 e il 27 novembre l’osservatorio InfluNet di Regione Lombardia, ha stimato il 5.500 i residenti in provincia colpiti dal virus. Secondo l’Azienda socio sanitaria territoriale, questo dato che si è mantenuto costante anche ad inizio mese con una ulteriore risalita verso l’ultimo fine settimana. Si sfiora dunque quota 6.000 contagi. Da capire se si tratta già del picco o se i numeri continueranno a salire anche nelle prossime due settimane.

Insomma, potrebbe profilarsi un Natale funestato dal virus influenzale, con i piani per cenoni, pranzi, vacanze esotiche o sulla neve o semplicemente gite fuori porta rovinati da febbre e raffreddore. Questi i sintomi classici del malanno di stagione, che purtroppo si confondono con quelli del Covid. Unica soluzione sottoporsi a tampone, per avere la certezza di cosa si è preso. Negli hub provinciali la campagna di vaccinazione antinfluenzale è aperta da tempo, con le Asst di Cremona e Crema che, in accordo con l’Azienda tutela della salute Val Padana, organizzano periodicamente giornate di porte aperte.

La vaccinazione è assolutamente consigliata dal ministero della Sanità e dai medici per le persone fragili e a rischio a causa di patologie pregresse. Stesso discorso per gli anziani in generale e per i bambini. Proprio questi ultimi, in particolare la fascia di età sino ai 4 anni, sono i principali veicoli della sindrome influenzale. Sono i più contagiati delle ultime settimane e, di conseguenza, coloro che trasmettono il virus in famiglia. Insomma, niente di nuovo sotto il sole, se non che, rispetto soprattutto al 2020, ma anche al 2021, quest’anno c’è un ritorno dell’influenza stagionale dovuto al fatto che non sono più in vigore le limitazioni imposte dalle chiusure anti Covid del 2020 e soprattutto sono scomparse le mascherine obbligatorie in vigore anche l’inverno scorso. Nelle scuole, sui mezzi pubblici, nei luoghi affollati, il dispositivo di protezione personale non si usa praticamente più, tranne i pochi casi di cittadini prudenti.

L'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso

La mascherina, oltre ad evitare di diffondere il Covid, fungeva anche da barriera contro tutti gli altri virus respiratori, compresa l’influenza. Nei giorni scorsi l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso è intervenuto proprio sulla diffusione del virus stagionale. «L’andamento dell’influenza è già ad alta intensità rispetto agli anni passati, quando il picco si era verificato fra fine dicembre e inizio gennaio – ha chiarito l’ex capo della protezione civile. L’altro dato importante è quello relativo alle categorie più colpite che, in questo momento, sono i bambini che si stanno ammalando più spesso rispetto agli adolescenti e alle persone anziane». Quasi un milione i lombardi già finiti a letto negli ultimi due mesi a causa dell’influenza.

«Purtroppo — ha fatto notare Bertolaso — proprio la fascia dei bambini è quella che ha la copertura più bassa e questo nonostante le iniziative messe in campo dalla Regione e dalle Ats come la sperimentazione della vaccinazione con spray nasale nelle scuole». Quest’anno la vaccinazione è offerta gratuitamente non più solo ai soggetti considerati a rischio, ma tutti i cittadini. Come per quella anti-Covid, anche quella antinfluenzale può essere ricevuta – oltreché presso i medici di medicina generale – anche in farmacia. Per prenotarla basta collegarsi al sito https://vaccinazioneantinfluenzale.regione.lombardia.it./.«L’andamento delle somministrazioni rispetto all'anno scorso è superiore. Nel 2021, oltretutto, stavamo vaccinando a tappeto contro il Covid e quindi era più semplice fare anche l'antinfluenzale» ha sottolineato Bertolaso.

Importanti anche i numeri nelle Rsa, Rsd e nei centri diurni. Su 55.640 ospiti ne sono stati vaccinati 41.011 con una percentuale pari al 73,7%. La Regione ha diffuso un report aggiornato all’ultima settimana di novembre. «L’incidenza totale delle sindromi similinfluenzali è marcatamente aumentata rispetto alla settimana precedente e ha raggiunto un valore pari a 17,8 casi per 1.000 persone. L’aumento dell’incidenza è considerevole in tutte le fasce d’età, soprattutto in quelle pediatriche dove ha raggiunto valori pari a 48,3‰ nella fascia d’età 0-4 anni e 27,2‰ nella fascia d’età 5-14 anni; l’incidenza è di 15,1‰ nella fascia d’età 15-64 anni e 7,5‰ negli over-65enni. Il numero di casi stimati di in Lombardia in questa settimana è pari a circa 171.000».

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