L'ANALISI
12 Giugno 2013 - 14:45
Una favola che riesce a parlare a tutti, trasmettendo tanti messaggi, pur in modo divertente, sapendo dunque esaudire i desideri di grandi e piccini.
Le scenografie conivolgenti, le scintillanti musiche dei Pooh, e i testi – ironici e pungenti, oltre che sempre attuali – ne fanno uno spettacolo davvero da non perdere.
Molti i giovani che hanno reso possibile un allestimento tutt’altro che semplice, così come meticoloso è stato il lavoro di sartoria e dei tecnici del palco.
Ben 34 gli elementi del corpo di ballo.
La regia è di Brico, le incisioni musicali di Pietro Storti e il service audio e luci di Medisong di Carlo Vicini.
La trama dello spettacolo è tratta dalla celebre “Favola di Aladino”: Aladin (Pietro Storti) è un ragazzo semplice che vive di espedienti con l’amico Abù (Alessandro Zimetti). Insieme all’amica Shadia (Clizia Pezzali), presto nella sua vita entrerà Jasmine (Gessica Mori), una bellissima principessa che sogna l’amore vero e farà breccia anche nel suo cuore. Ma alla corte del Sultano (Enzo Garaboldi), il padre di Jasmine, oltre che Lunatica (Eleonora Contesini), Andalù (Elisa Cipriani) e il capo delle guardie (Massimo Amati), c’è il gran visir Jafar (Maurizio Martelli), davvero molto crudele. Jafar, insieme all’amico Jago (Andrès Tarifa Pardo), costringe Aladin a ritrovare per suo conto una preziosa lampada. Aladin, però, riesce a liberarsi dall’influenza nefasta di Jafar grazie ai poteri del Genio della Lampada (Stefano Parazzi) e raggiungere la felicità sposando la principessa Jasmine e diventando re.
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