L'ANALISI
05 Giugno 2013 - 00:39
Lo stabilimento della Azotal
CASALMAGGIORE — Paura nella serata di martedì poco dopo le 21 per un incidente alla Azotal Spa, l’industria chimica di via delle Salde, che per fortuna — ma mettiamoci anche il funzionamento corretto delle misure di sicurezza dell’azienda — si è rivelato non essere preoccupante. Insomma, c’è stata un bel po’ di agitazione, ma alla fine tutto si è risolto, in pratica, in una maxi-esercitazione.
L’allarme è partito da un cittadino che ha visto del fumo avviluppare l’azienda. Alle 21.20 è arrivata la chiamata al 113 e una pattuglia della polizia stradale si è immediatamente recata sul posto per un primo sopralluogo mentre si allertavano tutte le altre forze dell’ordine. Il timore era ovviamente che ad essere coinvolta fosse la parte di azienda che ancora produce — sebbene ormai si tratti ormai di un aspetto secondario dell’attività — fertilizzanti liquidi e soluzioni ammoniacali, produzione per le quali l’Azotal è inserita nel novero delle aziende a rischio di incidente rilevante. Fin da principio, però, i responsabili della fabbrica hanno escluso problemi di questo genere, ma ovviamente la mobilitazione è stata generale.
Oltre alla polstrada, anche carabinieri e, soprattutto, nucleo Nbc (Nucleare-batterico-chimico) dei vigili del fuoco di Cremona si sono portati in zona, mentre veniva allertato pure il gruppo comunale di protezione civile ‘Il Grande Fiume’ giunto sul posto insieme al sindaco Claudio Silla. I contatti con l’interno della fabbrica — cominciati subito — erano rassicuranti, ma comunque i vigili del fuoco hanno compiuto tutti i rilievi del caso per escludere la presenza nell’aria di eventuali agenti chimici nocivi, prima di permettere l’avvicinamento a forze dell’ordine, soccorritori e volontari.
Il successivo sopralluogo, compiuto all’interno insieme al primo cittadino, ha evidenziato che, in pratica, si era fusa una parte di un tubo di polietilene nella parte della ditta dove si producono soluzioni di urea ultrapura — non a rischio come l’ammoniaca — che trovano impiego nell’abbattimento degli ossidi di azoto presenti nei fumi dei termovalorizzatori, sia nei gas di scarico degli autocarri Euro 4 e Euro 5 col prodotto denominato AdBlue, il cui impiego è obbligatorio negli automezzi di nuova generazione. «Mi è stato spiegato — racconta Silla — che era in corso una fase di manutenzione automatica dell’impianto. Durante una fase di spurgo si è verificato un surriscaldamento e il tubo si è fuso, sprigionando il fumo".
L’ammoniaca non è stata assolutamente coinvolta nel fatto e non ci sono stati rischi per la popolazione.
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