L'ANALISI
28 Maggio 2013 - 20:41
Nevio Orlandi
CASALMAGGIORE — Questa settimana un allenatore di calcio di Casalmaggiore si gioca la salvezza, in Prima divisione, Nevio Orlandi, 59 anni, guida il Barletta, vincitore 2-0 nell’andata dei playout con la Fidelis Andria. Il ritorno è domenica, per un derby pugliese molto caldo. Di recente, vincendo a Carrara, aveva condannato alla retrocessione diretta il club proprietà di Gianluigi Buffon e della moglie Alena Seredova.L'occasione è ghiotta per una sorta di ‘rimpatriata’ sull’onda dei ricordi.
Nevio Orlandi, ci racconti il suo Casalasco.
«Dalla nascita sino ai sette anni, l’infanzia vissuta lì è sempre presente nei miei pensieri. Ero nato in casa, durante una nevicata eccezionale, il 30 gennaio del 1954, nel secondo dei tre giorni della ‘merla’».
Dove?
«A Vicomoscano, in un agglomerato di case agricole costruite dopo la prima guerra. Il fattore che prevale è la nostalgia: dei giochi tra i campi, dei periodi di vendemmia, di odori e semplicità, del nonno Paolo, ciabattino. E poi le cene d’estate all’aperto sui gradoni del ‘casone’, il sapore della polenta cucinata negli enormi camini, le lucciole nelle sere d’estate, le camminate in bicicletta lungo l’argine del Po».
Ogni quanto torna a Casalmaggiore?
«Minimo una o due volte l’anno».
Cosa le manca di più del suo paese?
«Tanti particolari. Soprattutto la spensieratezza dell’infanzia e l’odore dei campi coltivati».
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