L'ANALISI
26 Aprile 2013 - 12:33
Uno dei 'pirati' del Po a Motta Baluffi
MOTTA BALUFFI - "Girano con barche senza alcuna insegna, e non si potrebbe, fanno quel che vogliono e nessuno dice nulla". Vitaliano Daolio, gestore dell'Acquario del Po, la struttura del Comune di Motta Baluffi che ospita tutte le specie ittiche che vivono nel grande fiume, guarda sconsolato l'ennesima imbarcazione ignota. "Questi sono tedeschi". E anche loro appartengono alla categoria dei cosiddetti 'Predoni del Po'.
"Arrivano qui, passano con i loro mezzi lungo la strada dove ci sarebbe il divieto, parcheggiano in modo abusivo, pescano quel che vogliono dove vogliono con mezzi illeciti, ad esempio con gli elettrostorditori, senza permessi. Magari sfilettano il pesce, preferibilmente siluri, sulle rive, senza rispettare alcuna norma igienica. Non pagano un euro di tasse".
Ce n'è abbastanza per far - giustamente - incavolare chi di pesca sportiva vive e paga le tasse. "Ci vorrebbero più controlli", aggiunge Vitaliano.
Un'altra piaga lungo il Po è il furto (e il danneggiamento) di motori. Ne spariscono in continuazione e c'è chi dice che forse bisognerebbe cercare di far cadere in trappola qualcuno degli autori dei furti utilizzando una 'esca'. Posizionare cioè un motore nuovo in qualche punto considerato strategico, appostarsi e attendere i malviventi per coglierli in flagrante.
Il tema è già finito in passato (nel 2011) all'attenzione della giunta regionale, grazie ad una interpellanza dei consiglieri di minoranza Giovanni Pavesi, Agostino Alloni e Giuseppe Villani. Ma di risultati concreti, in seguito a quella giusta iniziativa, non se ne sono purtroppo ancora visti.
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