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LA STORIA

«Vergine ridipinta e orientata dalla parte giusta»

Alla cascina Galli fra San Giovanni e Solarolo il curioso caso della santella che ha cambiato visuale

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

02 Febbraio 2021 - 06:49

«Vergine ridipinta e orientata dalla parte giusta»

SAN GIOVANNI IN CROCE (2 febbraio 2021) - Ha una storia che nasce alla fine degli anni ‘70 la santella devozionale ridipinta nei mesi scorsi da Adriano Tadioli e che riporta, con il sorriso sulle labbra, il campanilismo tra San Giovanni e Solarolo Rainerio. L’opera si trova sul muro della stalla della cascina Galli, sulla via Giuseppina, e rappresenta una sorte di passaggio geografico tra i due paesi. Per i sangiovannesi e solarolesi, l’immagine votiva e la cascina stessa hanno sempre rappresentato infatti il confine comunale (unica eccezione tra il 1928 e il 1947 quando furono comune unico chiamato Palvareto).
A raccontare la storia è Cesira Chittolini, sindacalistica residente a Rivarolo Mantovano, che aveva dipinto la Madonnina tra il 1979 e il 1980. «Avevo dipinto la santella circa 40 anni fa – racconta la donna – conoscendo personalmente la famiglia Galli, sia Ambrogio sia la moglie Franca e il figlio Egino. Ho sempre avuto la passione per la pittura anche se poi nella vita professionale ho fatto altro. Al momento di dipingere il murales la signora mi aveva detto che andava ribaltato rispetto all’originale, perché il viso della Madonna doveva essere rivolto verso San Giovanni per indirizzare la sua protezione verso il paese e non verso Solarolo. Una cosa che mi aveva fatto sorridere allora e che oggi, con la rivalità politica che è tornata sugli scudi, mi ha portato a ripensare a quanto questi due paesi siamo vicini ma allo stesso tempo divisi da una sana rivalità, campanilismo politico forse anacronistico per i tempi che stiamo correndo. Visto che per lavoro ho anche seguito la vicenda dell’uscita di San Giovanni dall’Unione Palvareta, si potrebbe chiedere la benedizione della Madonnina per far tornare il sereno tra le due amministrazioni comunali».

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