L'ANALISI
04 Gennaio 2021 - 15:45
ASOLA (4 gennaio 2021) - Tornano in azione gli specialisti del furto con la "tecnica dell'abbraccio". Ma questa volta, l'anziana derubata di una collana riesce a richiamare l'attenzione della figlia e di altri passanti che indirizzano i carabinieri sulla pista giusta. Due 43enni di origine Rom, residenti nel Bresciano e gravati da numerosi precedenti, vengono individuati e denunciati.
I fatti risalgono alla mattina di domenica 27 dicembre, quando una anziana donna decide di recarsi in chiesa in compagnia della figlia per assistere alla Messa. All’uscita dalla chiesa viene avvicinata da una donna che le chiede l’elemosina. L’anziana decide di donarle qualche euro. La mendicante cerca di donare alla vittima una maglietta colorata in segno di ringraziamento per l’offerta ricevuta. Ma di generosità c’è ben poco perché quello è un piano ben escogitato per portarle braccia al collo e sottrarle la collana in oro. Infatti, dopo essersi avvicinata con la scusa di volerle poggiare la maglia sul corpo per verificare se la misura era giusta, con movimento fulmineo le sganciava con destrezza la collana per poi dileguarsi.
All’anziana donna bastano pochi secondi per capire che qualcosa non va e che la sua collana è stata rubata. In tale frangente, mentre stava cercando aiuto, un uomo, che poi si è scoperto essere il complice della donna, si avvicina all’anziana e con la scusa di chiederle l’elemosina la distrae in attesa della fuga della complice.
Ma l’anziana non si lascia ingannare, infatti a gran voce chiede aiuto attirando subito l’attenzione della figlia e dei presenti che, avendo capito quanto accaduto, annotano alcune cifre della targa della vettura utilizzata dai due malviventi per scappare.
I carabinieri di Asola quindi, grazie alle testimonianze dei presenti e all’ottima qualità delle immagini ricavate dal sistema di vide sorveglianza installato nel comune di Casalmoro, riescono a risalire alla targa del veicolo utilizzato per la fuga e a diramarla a tutti i Comandi Arma della zona per l’identificazione degli occupanti. Infatti, a distanza di due giorni, il veicolo viene rintracciato in provincia di Brescia e fermato, e gli occupanti identificati.
I Carabinieri di Asola, ricevuta la comunicazione con le generalità e le immagini dei presunti autori della truffa le mostrano alla vittima che li riconosce.
Per quanto accertato Z.E. e R.V., entrambi 43enni di origine Rom, domiciliati nel bresciano, gravati da numerosi precedenti per furto con destrezza con la “tecnica dell’abbraccio”, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Mantova.
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