L'ANALISI
15 Dicembre 2020 - 07:47
CASALMAGGIORE (15 dicembre 2020) - Avviata circa dieci anni fa e passata attraverso alterne vicende, si è conclusa l’esperienza del mercatino dell'usato e del passato in piazza Garibaldi. L’ultima edizione si sarebbe dovuta tenere nello scorso mese di novembre, ma alla fine è saltata a causa delle limitazioni legate all’emergenza sanitaria. In precedenza l’iniziativa era stata oggetto di lamentele da parte di Paolo Bocchi, esercente della piazza, che aveva sottolineato come il livello della merce esposta finisse per essere controproducente per il commercio locale.
“I mercatini - riassume la vicenda il sindaco Filippo Bongiovanni - erano nati nel 2010, a cura di una associazione reggiana. Personalmente non ero favorevole a questa iniziativa. Ma per ogni cosa, quando mi sono insediato, nel mio primo mandato, nel 2014, ho approfondito incontrando gli organizzatori per capire la situazione e ho subito riscontrato il mancato pagamento del plateatico da anni. Vi erano circa cento espositori, di merce veramente infima in alcuni casi, mentre il traffico lungo l’anello della piazza doveva essere interrotto. Avevo chiesto all’associazione di pagare il plateatico e migliorare il contesto, ma alla fine, nonostante le rassicurazioni, che aveva dato l'organizzatore, non ha mantenuto la parola e così abbiamo deciso di interrompere il mercatino”.
Dopodiché, continua il sindaco, “da parte dei baristi della piazza, erano state avanzate richieste di riattivare il mercato, anzi si erano anche mossi per salvare quello che c'era, perché sostenevano che, in sua concomitanza, si era creato un certo “giro” e loro facevano bei guadagni. Così, quando si è proposto un nuovo referente parmense, che peraltro ha sempre regolarmente pagato il plateatico, il mercato è stato riattivato, ogni quarta domenica del mese, in piazza e con una appendice nel parco di via Corsica d'estate. E’ stato un modo per venire incontro ai baristi e a qualche appassionato, con un numero di banchi ridimensionato e senza il blocco della circolazione in piazza e solo una volta al mese anzichè due come prima. Adesso, dopo quattro anni, ci si accorge che non va bene. Non è un problema, non è che fossi entusiasta dell'iniziativa. Ho solo cercato di accontentare le richieste che avevamo ricevuto dagli stessi esercenti i bar della piazza, aperti, al contrario di qualche altro esercente. Ora come ora, in accordo anche con l'organizzatore, l’esperienza è conclusa”.
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