L'ANALISI
13 Novembre 2020 - 20:46
CASALMAGGIORE (14 novembre 2020) - La Corte d'Appello di Brescia ieri ha confermato la pena di quattordici anni di reclusione per incendio doloso e omicidio colposo che era stata comminata in primo grado a Gianfranco Zani dalla giuria della Corte d’Assise di Mantova, guidata dal presidente Enzo Rosina, il 19 dicembre 2019. Zani è l’artigiano edile di 55 anni, originario di Vicobellignano, frazione di Casalmaggiore, accusato di aver appiccato il fuoco nell’abitazione di Ponteterra, frazione di Sabbioneta, e aver causato la morte del figlio Marco, 11 anni, deceduto il 22 novembre 2018 per asfissia. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di aver appiccato il fuoco ma di non aver voluto uccidere suo figlio. Il procuratore generale di Brescia aveva chiesto per Zani l’ergastolo, come aveva fatto in primo grado il pubblico ministero Carmela Sabatelli, così come la parte civile, rappresentata dall'avvocato Rachele Cerbiatto, che aveva avanzato anche la richiesta di una provvisionale da 500 mila euro. La Corte ha però deciso di non appesantire la condanna. Zani resta in carcere a Pavia.
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