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PIADENA DRIZZONA

«Tutto il verde della Bibbia»

Luana Capelletti ha piantato nel suo giardino di Pontirolo l’intero campionario delle essenze citate nei Libri sacri. «Ho voluto coniugare ambiente, botanica e storia in un solo luogo. Ma ciò che più mi preme è la biodiversità»

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

03 Novembre 2020 - 08:21

«Tutto il verde della Bibbia»

PONTIROLO/PIADENA DRIZZONA (3 novembre 2020) - Ci sono le piante citate nella Bibbia e c’è anche un «Hortus conclusus», un giardino medievale recintato legato a monasteri e conventi. Due scrigni vegetali che si trovano all’interno di un vero e proprio gioiello verde, contenente 80 varietà di piante ornamentali e un frutteto con 25 piante da frutto.
Parliamo del giardino creato alla Cascina Pontirolo, nella parte nord della proprietà da Luana Capelletti in Griffini, appassionata di cose antiche - a lei si deve anche la raccolta museale di strumenti della civiltà contadina - ma anche di particolarità naturalistiche. «Il giardino - spiega la signora Luana - si può considerare da 3 punti di vista: botanico, ambientale e storico. Botanico perché abbiamo privilegiato la biodiversità e non un gusto personale per piante ritenute più o meno belle, visto che il bello è soggettivo». Per quanto riguarda gli aspetti ambientali, «sono state messe a dimora piante che assorbono inquinamento, come il tiglio, il frassino, la ginkgo biloba, la betulla, la quercia».
Quanto alla Bibbia, ho piantato fiori ed erbe presenti nelle Sacre Scritture, come la malva sylvestris, lo zafferano, l’assenzio, la rubia tinctorum cioè la robbia dei tintori, l’ortica, il cardo mariano, il lino, la cicoria e il giglio. Il Crocus serviva per tingere tessuti di giallo ocra, la rubia era usata per la porpora, il colore del potere».
Per quanto riguarda l’aspetto più propriamente storico, aggiunge la signora Capelletti Griffini, «mi sono limitata all’Hortus Conclusus, il giardino medievale recintato legato a monasteri e conventi. I monaci coltivavano fiori per la chiesa come rose, fiordalisi ed erbe officinali e aromatiche come issopo, camomilla, ruta, assenzio e calendula». E poi: «Ho voluto coniugare ambiente, botanica e storia in un solo luogo. Ma ciò che più mi preme è la biodiversità».

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