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EMERGENZA SANITARIA. LA STORIA

"Il virus è alle porte ma resto in Uganda"

L’infermiera e consigliera comunale di Casalmaggiore Valentina Mozzi è nel Paese africano dove svolge un servizio di volontariato infermieristico al St. Mary’s Hospital Lacor di Gulu

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

25 Maggio 2020 - 09:43

Covid

Valentina Mozzi al St. Mary’s Hospital Lacor di Gulu

CASALMAGGIORE (25 maggio 2020) - Dal 17 febbraio si trova a svolgere un servizio di volontariato infermieristico al St. Mary’s Hospital Lacor, situato a Gulu, nel nord dell’Uganda e per i prossimi mesi resterà ancora là per dare una mano, anche perché la diffusione del Coronavirus è ormai alle porte in quel Paese. E per di più la possibilità di rientrare in Italia non c’è. Valentina Mozzi, 35 anni, la più giovane consigliera comunale del gruppo di minoranza Casalmaggiore la Nostra Casa, una laurea triennale in Scienze Infermieristiche a Brescia e una in Scienze Statistiche a Bologna, esperienze all’estero all’Addenbroke’s Hospital presso Cuh, gli Ospedali Universitari di Cambridge nel Regno Unito, di professione infermiera a Guastalla, venerdì sera ha fatto sentire la sua voce per il tramite del collega Pierluigi Pasotto. «Voglio portarvi i miei saluti e informarvi sui motivi della mia assenza di questa sera e probabilmente anche dei prossimi consigli a venire — ha fatto sapere Mozzi —. A febbraio, quando nessuno di noi avrebbe potuto prevedere cosa sarebbe successo in Italia, sono partita volontaria presso l’ospedale Lacor in Uganda, dopo una lunga preparazione nella gestione di malattie infettive, tropicali, endemiche ed epidemiche e tutto mi sarei aspettata ma mai avrei immaginato che il territorio da cui provenivo avrebbe vissuto la paura, la sofferenza e lo sconvolgimento della propria normalità per una pandemia di queste dimensioni. Ovviamente ho seguito con molta apprensione e costante contatto con i famigliari e amici la situazione di questi mesi. Oggi sono ancora qui e credo che mi fermerò ancora per i mesi a venire, principalmente perché non ho la possibilità di rientrare a casa data la mancanza di voli e la chiusura degli aeroporti ma anche perché il contagio nel Paese sembra imminente e quindi a suo tempo ho deciso di rimanere durante questa situazione emergenziale». 

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